SENEGAL. L’isola di Gorèe: cartolina dal mare

Posted On 17 feb 2014
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A meno di tre chilometri da Dakar, l’isola di Gorèe è una piccola perla patrimonio dell’Umanità da diversi decenni, incanta per la sua festosità, i suoi colori, il suo mare turchese, oltre che per la sua storia.

E’ certamente uno dei posti più colorati e pittoreschi dei dintorni della Capitale. Qui regna un’atmosfera di grande allegria. Ci si imbarca su un battello da Dakar e a vederla dal mare, Gorèe è una bellissima cartolina: spiagge bianche, mare turchese, barche colorate e case coloniale circondate da fiorni.

In una manciata di minuti si arriva alla bella spiaggia del porticciolo, la più famosa dell’isola, spesso adattata a piccolo campo di calcio per i bambini. Barche, case ricoperte da bougainville rosa e viola, bancarelle che espongono piccoli monili artigianali e sandali, e ristorantini che preparano pesce grigliato freschissimo rendono l’impatto immediatamente suggestivo.

Chi ha voglia di entrare “nel ondo senegalese” è arrivato nel posto giusto. I locali, infatti, sono molto socievoli, affabili, fanno un mare di domande e si rendono anche disponibili ad accompagnarti nella scoperta dell’isola. A patto di ricevere una piccola mancia a fine e giornata.

L’isola è purtroppo famosa per la sua tratta degli schiavi, tanto che era conosciuta come “la porta dell’inferno”. Qui si trova infatti la Maison des Esclaves, la casa degli schiavi dalla quale sono transitati milioni di uomini e donne africane strappati alle loro origini e resi schiavi in sud America e nei Caraibi dove venivano costretti a lavorare nei campi di cotone e di canna da zucchero. Oggi non resta che un museo che fa rivivere il loro viaggio, la loro detenzione in schiavitù, le armi che venivano usate. Se parteciperete ad una visita guidata fatevi mostrare la porta sul mare dalla quale gli schiavi venivano imbarcati sulle navi o buttati in mare se troppo deboli per lavorare.

Tutte le stradine dell’isola, poco più di un chilometro di lunghezza, sono in sabbia e sono circondate da casine in pietra lavica. Sul ciglio delle strade, esposizioni di artisti locali di ogni tipo: dipinti su tela, sculture in legno, dipinti su foglie. Pare che proprio qui ci sia la comunità più florida di artisti senegalesi, ispirati forse dall’atmosfera dell’isola.

Sull’isola c’è anche il Museo della Donna. con tantissimi antichi strumenti femminili di lavoro. Lì accanto, il Laboratorio biologico del mare con 750 specie di pesci e 700 di molluschi.

Consiglio: prendete una bibita ghiacciata e sedetevi sulla spiaggia al porticciolo ad ascoltare i canti e le percussioni di tamburi djembe. L’isola è infatti piena di gruppi di percussioni, come gli Africa Djembé appunto, che da anni conservano la tradizione della musica e dalla danza tradizionale di Gorèe.

Melania Bifaro

Melania Bifaro
Non dire mai... tanto ormai...

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