SENEGAL. La Petite cote e l’isola delle conchiglie

Un tempo sconosciuto e poco gettonato, oggi il Senegal, terra di passione, avvolge con il suo calore, inebria con i suoi profumi e non smette di sedurre con la sua bellezza selvaggia.

Punto d’incontro del turismo internazionale è la Petite Côte, la piccola costa dorata senegalese, luogo soleggiato e tranquillo che vanta tra le più belle spiagge dell’ovest africano. Sole e caldo tutto l’anno, mare cristallino, lunghe spiagge sabbiose incorniciate da palme al vento rendono questo posto il luogo perfetto per una vacanza. Molti la chiamano così per ricordarla come una miniatura della Costa azzurra francese, e non sono molto lontani dalla verità.

Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza dalla splendida laguna di Somone, particolare rientranza costiera che resta separata dall’oceano dalla presenza di una grande barra di sabbia e che si estende verso l’interno tra isolette e mangrovie. E’ proprio qui che si sviluppa la Petite Côte”, che con il suo mare calmo è perfetta per la balneazione.

La spiaggia è un viavai di persone che regalano sorrisi e offrono bellissimi souvenir in legno e cuoio, o vi invitano a provare il cocco ghiacciato. Su quella stessa lunga spiaggia, a quasi 100 chilometri a sud della capitale, Saly, piccolo villaggio della costa è diventato tra i più famosi dell’Africa occidentale per la sua collocazione quasi fiabesca, per i suoi paesaggi e per la pittoresca stazione balneare. Saly è un borgo di pescatori con un piccolo centro pieno di negozietti e di baretti aperti anche di notte. Qualche discoteca rende la vita notturna sempre briosa e divertente.

Ma la costa è piena di spiagge e di micro – isole che regalano paesaggi da cartolina. Tra tutte, la più magica è l’isola di Fadiouth, meglio conosciuta come l’isola delle conchiglie. Un angolo di paradiso, fuori dal tempo e dal mondo, in cui le foreste di mangrovie si affacciano sull’Atlantico e fanno ombra alle coltivazioni di ostriche sulle loro radici. E intorno, conchiglie. Ovunque. Un intero villaggio fatto di conchiglie bianche e rosa. Perfino il cimitero, che si può raggiungere con una piroga, piccola e colorata imbarcazione locale, circondato da baobab e fiori, è ricoperto di conchiglie. L’isola, che si raggiunge attraversando a piedi, un lungo e vecchio ponte di legno,  è diversa da tutte le altre non solo per la sua stratificazione di gusci ma anche perché qui sui tetti delle case e delle chiesette svettano croci e non campanili. Fadiouth è il luogo dove si incontrano musulmani e cristiani e convivono pacificamente e in perfetta armonia.

L’atmosfera è straordinaria, camminare sulle conchiglie e sentirne lo scricchiolio sotto i piedi è un sensazione incredibile.

Consiglio: ascoltate i racconti dei vecchi dell’isola. E sedetevi a mangiare con loro il cous cous tipico di Faldiouth o il tieb bou dien, piatto nazionale del paese fatto di riso, olio profumato, verdure e pesce.

Melania Bifaro

Melania Bifaro
Non dire mai... tanto ormai...

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