LA MIA AFRICA. A Bamako la biennale di fotografia sul continente africano

Dopo un’improvvisa interruzione nel 2013, dovuta allo scoppio della guerra civile in Mali, torna la biennale africana di fotografia, Les rencontres de Bamako, che si concluderà il 31 dicembre. La vetrina più importante per gli artisti africani è giunta alla decima edizione,  con un aumento significativo delle candidature, passate da 220 nel 2014 a più di 800 nel 2015. Questo “prova la voglia degli artisti africani di avere uno spazio per esprimersi”, spiega il delegato generale del festival Samuel Sidibé.

Il festival è nato nel 1994 su iniziativa dei due fotografi francesi appassionati di Africa, Bernard Deschamps e Françoise Huguier, e col tempo è diventato un catalizzatore di nuove tendenze estetiche che hanno per oggetto il continente africano, influenzando i più grandi fotoreporte delle agenzie di stampa.

L’evento principale è la mostra dal titolo Telling time: trentanove artisti, provenienti da quattordici paesi, riflettono sul concetto del tempo, leggendo le categorie di passato, presente e futuro in modo non convenzionale, attraverso la storia intima e familiare, o l’evocazione del periodo coloniale, o ancora riflettendo sulla crisi politica post-coloniale che ancora oggi scuote l’intero continente.

Così si va dall’uso di materiali d’archivio per interrogarsi sulle tradizioni culturali e storiche, come nel caso di Malala Andrialavidrazana, Seydou Camara e George Mahashe, alle immagini che catturano le contraddizioni dello sviluppo, a quelle che colgono l’inquietudine della gioventù africana sull’orlo di un possibile futuro, a confronto con una modernità lontana dagli stereotipi. E poi le riflessioni sui recenti conflitti sociopolitici di Jean-Euloge Samba o Hippolyte Sama e i lavori sull’architettura urbana di Helga Kohl, Filipe Branquinho e Simon Gush.

 

Piera Boccacciaro
Cosa conosciamo? Cioè cosa siamo sicuri di conoscere, o sicuri che conosciamo di aver conosciuto, se pure è conoscibile? Mio Dio, è già così difficile non perdersi a Chinatown...

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