HUNGRY HEARTS. E’ possibile morire di fame, d’amore?

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Cuori affamati. Di questo racconta il nuovo claustrofobico film, ora nelle sale di tutta Italia, di Saverio Costanzo. Impossibile non restarne coinvolti e stravolti. Con la storia di Mina e Jude che si conoscono e innamorano in una toilette di un ristorante cinese, in un’improbabile situazione come improbabile sarà la gestione del loro amore e della loro futura genitorialita’. E’ il racconto di un malessere esistenziale Hungry hearts, così come già Private, In memoria di me e La solitudine dei numeri primi. Sempre sbalorditivo il cinema di Costanzo nel suo esser così estremo e così possibile, reale, in un niente. E’ un pugno allo stomaco la solitudine di Mina, già orfana di madre dall’età di due anni; quella di Jude che, rischiando di essere abbandonato, la ingravida contro la sua volontà; quella di entrambi nei confronti di un figlio che non riescono a condividere. Assoluta è la solitudine di una madre che deve fare i conti, suo malgrado, con la convizione di sapere cosa è bene per il suo bambino, fino a fargli rischiare la morte per denutrizione in un’epoca di cibi ‘impuri’ geneticamente modificati. E qui il veganesimo e la sua portata rivoluzionaria per la salute e l’economia mondiale c’entrano davvero poco. Volutamente imparziale e a-morale, Costanzo dirige con un uso personalissimo della macchina da presa, principalmente a mano, distorcendo le figure e trasformandole in sagome espressioniste urlanti di dolore, con un taglio documentarista, che attanaglia lo spettatore facendogli dimenticare che si tratta di finzione. La fragilità delle esistenze… E’ questo il tema. Fragilità irrisolvibile, perché mentale e fisica insieme, eclatante nella magrezza della bravissima Rohrwacher, Coppa Volpi a Venezia.71 per questa interpretazione.

“Tu sì ‘na grande per me, ‘na cosa ca tu stessa non nsaje, ‘na cosa can un aggio avuto maie, ‘nu bene accussì, accussì grande”… canta Modugno, struggente colonna sonora di questo dramma psicologico commovente e visionario, ma non basta. Neanche l’amore può niente, neanche l’amore può niente questa e infinite altre volte.

http://youtu.be/c8QwHCCLuDA

Martina Caldo

Martina Caldo
Lavora come se non avessi bisogno di denaro, ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.

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