INTERNET. Dagli anziani agli adolescenti, la web-dipendenza dilaga ad ogni età

comunità e territori

Ragazzi ossessionati dai videogiochi online, donne dipendenti dai social network, pensionati che si trasformano in internauti navigati con il pallino del gioco d’azzardo: ogni età ha la sua web-dipendenza. Non c’è più un identikit, «tutti siamo potenzialmente a rischio di diventare addicted. La maggior parte delle persone si accorge di essere sul punto di oltrepassare i limiti e mette in atto meccanismi di compensazione. Chi resta imprigionato nel limbo sviluppa la dipendenza da Internet». È questa la fotografia dei nuovi schiavi: dipendenti non da sostanze stupefacenti, ma dalle tecnologie e in particolare dalla Rete, che si trasforma in una vera droga della quale non si riesce più a fare a meno. A fare il punto è Paolo Antonio Giovannelli, direttore dell’Esc Team, un gruppo specialistico nato a Milano proprio per prendere in carico i casi di web dipendenza. Un fenomeno dai contorni e dai numeri ancora da approfondire, spiega oggi durante il primo Congresso internazionale sugli Internet addiction disorders, in corso nel capoluogo lombardo. «I dati sono molto controversi. La dipendenza secondo la letteratura esistente riguarda dal 3 al 7% degli adolescenti. Ma queste sono prime valutazioni ipotetiche, basate sull’osservazione di una serie di fenomeni. Se allarghiamo il campo ai soggetti a rischio, i risultati delle indagini mostrano percentuali intorno al 30-50%». In questa zona grigia però rientrano anche le persone che sono in bilico sul debole confine fra realtà e mondo virtuale e riescono a non farsi risucchiare, «reagiscono. Il campanello d’allarme – avverte Giovannelli – scatta quando la persona ha ormai perso il piacere del contatto umano, la capacità di adattarsi ai bisogni della scuola, del lavoro, della vita sociale e familiare».

Valerio Esca

Valerio Esca
Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio. (Woody Allen)

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