VIAGGIO IN ITALIA.”Henri Cartier-Bresson e gli altri” in mostra a Milano

In questi giorni è davvero difficile scrivere, di qualunque cosa. Siamo però convinti che la cultura sia inclusione, ed è proprio questo che la rende più forte dell’odio. Oggi più di prima, è importante uscire, per andare al cinema, ad una mostra fotografica, o semplicemente incontrarsi per stare insieme con un paio di birre in mano.
La mostra “Henri Cartier-Bresson e gli altri” – dal 10 novembre al 7 febbraio al Palazzo della Ragione di Milano –  propone la più grande panoramica espositiva dedicata all’Italia, raccontando il viaggio di numerosi fotografi di fama internazionale che hanno inquadrato il nostro paese. Tra questi, oltre al maestro francese, Robert Capa, Sebastiao Salgado, Micheal Ackerman, William Klein e Steve McCurry. Il primo a puntare l’obiettivo sul nostro paese è stato Henri Cartier-Bresson, in un reportage lungo trent’anni, tra gli anni ’30 e gli anni ’60.  Per la precisione, ha puntato l’obiettivo su se stesso in un celebre autoritratto, in cui appare accanto alla Paolina Borghese del Canova, nella Galleria Borghese di Roma. Il suo sogno umanista di fermare il tempo, di cogliere l’attimo significante è leggibile negli scatti dell’Italia ancora rurale e rituale del dopoguerra.

Interessante è anche l’opera di Paul Strand, che con Cesare Zavattini  realizza “Un paese” (1953), uno dei primi e più significativi ritratti della realtà contadina, che ha fatto scuola. Steve McCurry invece ci porta a Venezia,  con l’inconfondibile marchio della vivacità del colore, che unito al fascino decadente e raffinato della città,  restituisce uno sguardo attento alle contraddizioni del rapporto tra la ricchezza storica e la modernità dell’immagine pubblicitaria.

Piera Boccacciaro
Cosa conosciamo? Cioè cosa siamo sicuri di conoscere, o sicuri che conosciamo di aver conosciuto, se pure è conoscibile? Mio Dio, è già così difficile non perdersi a Chinatown...

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