VASCO LIVE KOM 2014. Torna con “Cambia-Menti” il Komandante degli italiani

Manovre di avvicinamento a sud per il Blasco nel 2014; dopo le quattro date all’Olimpico di Torino e le tre allo stadio Dallara di Bologna della scorsa estate per il Live Kom 013, per un totale di 267.362 spettatori, Vasco Rossi annuncia le date del tour 2014: 25 e 26 giugno allo stadio Olimpico di Roma e 4 e 5 luglio a san Siro; le date di Roma sono al momento le più vicine per gli spettatori meridionali, ma si attendono sorprese anche per il sud, soprattutto in ragione degli eventi attivati per Avellino ed il Palamaggiò di Caserta nell’estate del 2011 e mail realizzati per lo stop che i medici imposero al rocker di Zocca in ragione di un malessere che ebbe inizio con la frattura di una costola, avvenuta la primavera precedente. “Cambia-Menti” è il titolo che Vasco sceglie per il progetto del 2014: dalla pagina FB ufficiale il Kom pubblica “klippini” con le registrazioni losangeline dell’inedito “Cambia-Menti”, del quale anticipa poi il testo ed il brano in versione integrale la sera del 14 ottobre. È una ballata southern con un caldo refrain di tromba “Cambia-Menti”, una filastrocca scanzonata e profonda con le cui rime Vasco gioca a fare il vecchio saggio, benché il piglio impertinente ricordi, intatto, quello della Coca Cola a scuola di “Bollicine”: “Cambiare tutte le ragioni/ che ci hanno fatto fare gli errori/ non sarebbe neanche naturale” suona come la dichiarazione d’indipendenza di pensiero dell’uomo e dell’artista intorno al quale sembrano continuare a ruotare le sorti della musica, ed in particolare della musica dal vivo, in Italia, “signore degli stadi” con, a poca distanza, Ligabue e Jovanotti, con un grado di fidelizzazione del pubblico che ricorda i fenomeni d’olteoceano alla Bruce Springsteen.  “Si può cambiare solo se stessi/ sembra poco ma se ci riuscissi/ faresti la rivoluzione”, canta un Vasco-guru che sembra avere imparato la lezione. O forse no.

Rosa Criscitiello

Rosa Criscitiello
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).

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