LA MACCHINA DEI CONCERTI. Come funziona il live in Italia?

Poche storie: il live è un affare, è il caso di dirlo, di musica e luoghi, un corpo fatto di strutture, uomini, idee, e soprattutto dialogo proficuo col territorio. L’estate del 2013 è stata il teatro, tra le altre cose, dell’ “impresa” Springsteen in piazza del Plebiscito a Napoli: la data-evento è stata tutt’altro che brillante dal punto di vista delle vendite, ed il dato è forse soltanto parzialmente relazionabile, in termini di procurati ritardi nella partenza delle vendite dei biglietti, a quelle “criticità di un segmento del sistema burocratico”, come lo stesso Claudio Trotta, organizzatore della fase italiana del tour del Boss, le definisce nella lunga lettera aperta al ministro competente Massimo Bray, scritta dopo l’incidente napoletano col Soprintendente Giorgio Cozzolino, il quale, dopo il concerto di Bruce, ha puntato il dito contro la chiusura (ragionevolmente parziale) della piazza al passaggio ed al godimento di cittadini e turisti e presentato, per di più, ipotesi di danni alla piazza ed al Palazzo Reale, dichiarando così di pretendere vincoli più restrittivi per l’uso del Plebiscito per eventi “privati”. Già, ma cosa rende un evento “privato” e che scenari di integrazione, nel segno del bene di musica e patrimonio, si possono ipotizzare per il futuro? Dall’altro capo dell’estate c’è stato il Lucca Summer Festival, + 34% di presenze rispetto al 2012 di cui il 71% straniere: il segreto della formula vincente pare sia costituito dalla possibilità di fare 15 concerti in 20 giorni, tutti rigorosamente in piazze cittadine (Napoleone, san Martino, dell’Anfiteatro); e dalla possibilità di mettere il concerto di Diana Krall  oppure quello, unica data italiana, di Leonard Cohen, dentro lo stesso cartellone con, per tutti, Litfiba e Nick Cave and the Bad Seeds, Renzo Arbore e Sigur Ros. Insomma, quasi tutti gli artisti che erano in tour la scorsa estate dentro i luoghi della città, quelli di tutti e non quelli deputati per la musica. E voi cosa ne pensate? Dove sognate la musica?

Rosa Criscitiello

Rosa Criscitiello
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).

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