SERGIO MATTARELLA. Il nuovo Presidente di una Repubblica senza popolo

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Le generazioni future lo leggeranno nei libri di storia. Il 31 gennaio 2015 in Italia è stato eletto un nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che succede a Giorgio Napolitano. E i libri saranno scritti da chi la storia la racconta sempre a metà.

Non si dirà, c’è da scommettere, che questo Presidente, poverino, per i giochi politici a cui stiamo assistendo impassibili da anni, avrà tra le mani una Repubblica senza popolo. Un popolo, quello italiano, ridotto allo stremo, che indossa la maglia nera dei suicidi imprenditoriali. Un popolo ridotto al collasso, incapace di scendere in piazza per riappropriarsi della sua dignità e del suo territorio. Un popolo che si dispera e che deve fare le radici quadrate per arrivare a fine mese. Un popolo per il quale qualche giorno fa sulle bacheche Facebook è rimbalzato il Ruben di Milano, ristorante aperto da Ernesto Pellegrini, ex Presidente dell’Inter, ristorante dove sarà possibile mangiare a 1 euro (saranno serviti 500 pasti al giorno). Chapeu all’iniziativa ma brivido lungo la schiena per quello di cui è specchio: un’Italia disperata!

I nuovi poveri che avanzano perché chi siede ai posti di potere non apre a tavoli di confronto con chi deve fare i conti con la quotidianità e le responsabilità ma crede che aumentare le tasse (e ancora e ancora) possa sanare i buchi senza rendersi conto che l’unico risultato è la creazione di nuovi flussi di evasori. Quelli che ieri pagavano regolarmente le tasse e oggi attendo l’avviso bonario da dilazionare. Chiedendo, lacrime agli occhi ai commercialisti, di procedere a un nuovo rateizzo perché il momento “o equitalia o fitto di casa” arriva!

Al ristorante Ruben ci andranno gli imprenditori perché una famiglia del ceto medio composta da 4 persone cerca di pranzare/cenare con meno di 4 euro al giorno.

Italiani, un popolo che si indigna davanti alle ragazze dell’olgettina, alle macchine blu, agli stipendi da capogiro, a un Parlamento dove mentre si discute una legge alcuni componenti hanno gli occhi incollati al tablet (giocano a solitario), a un Presidente del Consiglio che inneggia all’uguaglianza e al sacrificio della classe politica però poi va in vacanza a bordo di un aero che costa “solo” 9.000 euro al giorno per motivi di sicurezza (sicurezza può essere pure non comunicare la destinazione… ma tant’è).

Raccontare la storia vera oggi potrebbe anche ridurre/bloccare le orde di disperati che continuano ad arrivare nel “Belpaese” per poi ingrossare le fila della criminalità organizzata. Raccontare la storia vera e togliere all’Italia la maschera di famiglia “Barilla/Mulino Bianco” (persa da tempo) richiede coraggio ma va fatto e subito.

Italiani, coloro che sanno che nulla funziona. Che tutto va rifatto ma oggi vivono l’emozione di un nuovo Presidente della Repubblica. Perché piccoli e brevi momenti di gloria (?) hanno ancora la forza devastante di far dimenticare che qua c’è un popolo sulla soglia di un perverso e irrimediabile impoverimento. Perché qua in fondo, ci salvano paesaggi e monumenti!

(ph. gqitalia.it)

Francesca Scognamiglio Petino

Francesca Scognamiglio Petino
Immagino la comunicazione come una donna affascinante e intrigante. Sguardo sicuro e deciso. Una donna che ama le sfide e ama vincerle!

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