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QUESTA E’ GUERRA! A Padova è in mostra la radiografia di un conflitto.

 

Un tempo si diceva che una fotografia poteva cambiare il mondo. Effettivamente questo è stato. L’opinione pubblica su questioni importanti è stata spesso suscettibile di un’immagine piuttosto che di un’altra. Prima ci si indignava veramente molto più di adesso, soprattutto se il tema era la guerra, che da sempre accompagna l’uomo.

Il modo di raccontarla, i mezzi, le visioni, con il tempo si sono trasformati. Al Palazzo del Monte di Pietà di Padova una mostra fotografica “Questa è guerra!”, aperta fino al 31 maggio, cerca di tirarne le fila della sua storia. Attraverso oltre 300 immagini, selezionate da Walter Guadagnini, l’esposizione racconta i principali conflitti che hanno insanguinato il XX e l’inizio del XXI secolo.

Non è solo la guerra e le sue conseguenze ad essere narrate, la mostra pone l’accento anche sul modo di documentarle e sui cambiamenti del mezzo fotografico.

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Così durante la Prima Guerra Mondiale le novità tecnologiche aprono la strada alle foto aeree che modificano il territorio in una composizione quasi astratta; emergono nuovi soggetti e strumenti di combattimento, come i carri armati; per la prima volta i soldati portano con sé le macchine fotografiche, rese più accessibili dal mercato.

La Guerra Civile Spagnola è raccontata invece in prima persona dai miliziani di entrambe le fazioni, e dai reporter che scendono in campo come mai fatto prima. Questo conflitto inoltre è il protagonista di due celeberrimi scatti: il miliziano repubblicano morente che cade a terra ucciso di Robert Capa e un’immagine di Gerda Taro, compagna di Capa, a una miliziana che si sta addestrando a sparare. Emblemi questi di una fotografia per il presente e al servizio dell’umanità.

Si arriva poi alla Seconda Guerra Mondiale, catturata da maestri come Henri-Cartier Bresson, Bill Brandt, Ernst Haas, ancora Robert Capa e August Sander, ci sono le vittime, ci sono i bombardamenti, i campi profughi. Fanno capolino i terribili effetti della guerra.

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La Guerra del Vietnam, “l’ultima guerra fotografica” prima che la televisione prendesse il sopravvento nella narrazione dei conflitti, è rivista da Qui Don Mc Cullin, Eve Arnolde, Philip Jones Griffiths. Qui è messa in discussione la necessità del conflitto, evidenziandone anche il carattere simbolico.

L’epoca moderna libera la fotografia di guerra infatti dall’essere per forza cronaca e la trasforma in strumento di riflessione, come nella Beirut martoriata di Gabriele Basilico; nei colori irreali di Richard Mosse che raccontano l’allucinante guerra in Congo; negli scenari bellici ricostruiti in studio da Paolo Ventura, dove realtà e finzione diventano inscindibili.

Forse uno scatto non scuoterà più la coscienza collettiva come prima, ma sarà sempre in grado di cambiare il nostro personale sentire interiore.

 

Giuliana Calomino

 

 Info

Questa è guerra!
Palazzo del Monte di Pietà
Piazza Duomo 14, Padova
Fino 31 maggio 2015

Orario:
Feriale 9.00-19.00
Sabato e festivi 9.00-20.00
Chiuso i lunedì non festivi

Biglietto intero: 11 euro, ridotto: 9 euro

Tel. 0425.460093

mostre@fondazionecariparo.it
www.questaeguerra.it

 

Giuliana Calomino
La vita di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero. (da Demian di Hermann Hesse).

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