LA GRANDE TRIBU’. Per Pasolini il Nuovo Teatro Sanità arriva nella galleria d’arte Laboratorio Uno

Appuntamento esterno per il Nuovo Teatro Sanità con La grande tribù, long form di Do not disturb – il teatro si fa in albergo (format ideato da Mario Gelardi) che sabato (ore 21.00) e domenica (ore 18.00. replica ore 21.00) andrà in scena nella galleria d’arte Laboratorio Uno dell’artista Marco Coda in Vico Santa Maria a Lanzati 24. Un appuntamento che rientra nell’ambito della rassegna “Oltre ogni possibile fine: Pasolini a Napoli quarant’anni dalla morte” e che viene proposto in una versione molto speciale dedicata a Pier Paolo Pasolini.

Scritto da Claudio Finelli e interpretato da Michele Danubio e Riccardo Ciccarelli, per la regia di Mario Gelardi, La grande tribù permetterà al pubblico di seguire i due protagonisti della vicenda scenica spiandone l’intimità: la storia è quella dell’incontro tra un intellettuale quarantenne ed un ragazzino napoletano che fa marchette. Quello che sembra un rapido incontro di sesso, diventa un inaspettato appuntamento tra due mondi, tra due culture, tra due spiriti: “Ci resta un’unica possibilità: raccontarci restando comunque estranei”.

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Le facce e le storie dei protagonisti ricordano da lontano facce e storie di un’Italia appena trascorsa. Ed è lì, nel segreto di una vicenda più scabrosa di un incontro di sesso, che si poserà lo sguardo degli spettatori, che hanno diritto a capire e a comprendere, proprio come il giovane protagonista de La grande tribù. L’incontro andrà in modo totalmente diverso da come tutti si aspettano – anche gli stessi protagonisti- e sarà foriero di un cambiamento necessario. A questo proposito spiega il regista Mario Gelardi: “Brilla sempre il sogno di una cosa negli occhi della giovinezza. E la giovinezza non ha tempo, non ha luogo, non ha un unico sguardo. Il sogno di una cosa è il tesoro custodito – in giovinezza– nella coscienza di tutti quanti noi, a noi stessi segreto. Poi, ad un tratto, un incontro. L’incontro che ti cambia lo sguardo. Che trasforma la vita. Forse la svela. E svela il sogno che è promessa e senso”.

Il testo è ispirato ad alcuni scritti di Pier Paolo Pasolini, in particolare a “Gennariello” e vuole riflettere sull’eredità poetica e culturale che l’artista ci ha lasciato.

Prenotazione obbligatoria al 3396666426

Francesca Scognamiglio Petino
Immagino la comunicazione come una donna affascinante e intrigante. Sguardo sicuro e deciso. Una donna che ama le sfide e ama vincerle!

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