JEFF BRIDGES. I suoi scatti dal set in mostra a Bologna

Jeff Bridges è uno degli attori più carismatici e schivi di Hollywood. È fuori dallo star-system eppure ne è dentro, con un Oscar sul groppone (nel 2011, per “Crazy Heart”) e un ruolo che l’ha reso icona degli intellettuali casinisti (che contestano gli intellettuali bobò), il Drugo del “Grande Lebowski”, film cult dei fratelli Coen. Proprio come il Drugo, con aria zen Bridges sembra dire alla Hollywood più glamour di andare a quel paese mentre si scola la sua birra e addosso una maglietta sgangherata, alle prese con un improbabile indagine dai contorni tanto loschi quanto esilaranti, in cui come nella migliore tradizione dei b movies potrebbe apparire Lindsay Lohan in bikini e con un Martini in mano.


Se avete presente che tipo è Bridges, non vi sorprenderà sapere che è anche un musicista e un fotografo molto apprezzato nell’ambiente, soprattutto per i suoi scatti dal set.  Dal 1976, sul set di King Kong, Jeff Bridges scatta con la sua Widelux, macchina analogica giapponese ad obiettivo rotante, che permette di lavorare sul formato panoramico e con esposizione multipla. Questa scelta non è casuale, poiché in un contesto come quello del set di un film la panoramica consente di catturare molte più informazioni, abbattendo il confine tra stage e backstage per narrare un’unica storia fatta di più microstorie che si svolgono contemporaneamente in quell’universo a sé che è il periodo di riprese di un film. Il risultato sono immagini  che si collocano nell’interregno tra fotografia di scena e il film.

Gli scatti di Jeff Bridges sono in esposizione per la prima volta in Italia, a Bologna. Per l’occasione è intervenuto anche un vecchio amico dell’attore, Terry Gilliam. Fino al 15 novembre la Ono Arte Contemporanea di Bologna ospita la mostra “Jeff Bridges photographs: Lebowski and other big shots”.

Piera Boccacciaro
Cosa conosciamo? Cioè cosa siamo sicuri di conoscere, o sicuri che conosciamo di aver conosciuto, se pure è conoscibile? Mio Dio, è già così difficile non perdersi a Chinatown...

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