INTERVISTA A MARINA ALAIMO. Un Acino Ebbro di qualità

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Marina Alaimo crede nelle donne. Dopo la sua lunga esperienza nell’associazione nazionale “Le donne del vino”, non ha dubbi a riguardo: “Le donne sono riuscite a conquistare uno spazio importante nel mondo del vino e non perchè qualcuno lo abbia loro concesso, ma in quanto hanno investito personalmente in questo comparto attualmente in pieno fermento. Le donne hanno una grande sensibilità nell’approcciare al vino e riescono ad essere molto comunicative, particolare quest’ultimo fondamentale per riuscire ad affermarsi.”
Giornalista enogastronomica affermata, collabora con Il Mattino e con il wine blog di Luciano Pignataro. Di recente conduce la rubrica enogastronomica “Acino Ebbro” in onda tutti i lunedì alle ore 19:00 su Radio Siani.

Come è nato l’incontro tra te e radio Siani? Descrivici la tua esperienza in radio. Quali, tra gli argomenti trattati, ti piacerebbe menzionare e quali saranno quelli futuri?

La rubrica “Acino Ebbro” su Radio Siani è nata da poco, da appena sei settimane, ed ogni volta che vado in radio mi emoziono profondamente. Radio Siani è un presidio Libera e trasmette da un appartamento confiscato ad un boss di Ercolano che, a sua volta, trasmetteva via radio i suoi messaggi in codice proprio da qui. Ritengo sia di fondamentale importanza che ognuno di noi prenda coscienza dell’importanza di sostenere le associazioni che combattono le mafie, ma sopratutto che stare dalla parte giusta conviene. Scrivo di enogastronomia, spesso di agricoltura e dei tanti prodotti della terra e di quanti la lavorano. Mi piace raccontare anche storie che abbiano a che fare con il sociale e il percorrere queste strade mi ha condotto alle Terre di Don Peppe Diana, una cooperativa di giovani che produce mozzarella di bufala campana dop a Castelvolturno e anche questa opera in un bene confiscato alla camorra. Lì ho conosciuto i ragazzi di radio Siani che poi in seguito mi hanno proposto di condurre questa rubrica dove racconto sopratutto storie autentiche ed appassionanti. I ragazzi delle Terre di Don Peppe Diana sono stati i miei primi ospiti in trasmissione e ci siamo rivisti dopo circa un anno con grande emozione. Poi ho ritenuto doveroso parlare di agricoltura in Terra dei fuochi cercando di dare voce a chi lavora da tempo sul territorio e quindi è in grado di fare chiarezza sull’argomento. Così ho invitato l’agronoma Patrizia Spigno che da circa vent’anni opera proprio in quest’area e sta lavorando al progetto di bonifica. Quanto è emerso è stato particolarmente interessante e ha sminuito fortemente le preoccupazioni indotte da una stampa disinformata e sensazionalista che ha causato non pochi problemi alla gente del luogo e sopratutto agli imprenditori agricoli. Nella prossima puntata si parlerà di spumanti italiani e champagne visto che siamo in periodo natalizio.

Sei una donna attenta e impegnata nella ricerca della qualità. Si è appena concluso il Terra Madre Day della condotta Slow Food Vesuvio. Parlaci dell’importanza dei presidi Slow Food in Campania in questo momento così delicato in cui anche la qualità è minacciata da una cattiva informazione. 

Il Terra Madre Day della condotta Vesuvio è stato un grande successo. Felice la scelta di coinvolgere le scuole tra le quali hanno dato grande contributo i licei Pitagore, Croce e l’istituto alberghiero Graziani. I ragazzi se coinvolti nella giusta misura rispondono magnificamente e quello che hanno fatto per noi è veramente difficile da descrivere. Nello spazio del liceo Croce abbiamo organizzato un mercato della terra dove contadini, allevatori e pescatori hanno esposto e messo in vendita i propri prodotti. Ovviamente abbiamo prescelto chi sappiamo che lavora secondo i principi di Slow Food, quindi “buono, pulito e giusto” e che porta avanti le colture tipiche del territorio di appartenenza. I ragazzi delle scuole hanno curato la grafica dei manifesti e degli striscioni, hanno realizzato un video promozionale che gira su you tube. Gli studenti dell’istituto alberghiero Graziani hanno cucinato per il pubblico che ha  partecipato in misura numerosa ed altri hanno suonato sul piccolo palco. Certo sarebbe importante poter realizzare attività di questo tipo continuamente per stimolare positivamente i giovani e dare loro speranza nel futuro. Abbiamo poi organizzato degli incontri professionali con gli studenti durante i quali chef e pizzaioli hanno trasmesso nozioni importanti.

Quali sono le prossime iniziative e i tuoi nuovi progetti?

Ho intrapreso una nuova strada, quella del grafic design  e sto realizzando con un bravo professionista del settore dei progetti veramente belli.  Vorrei  poi tanto che la condotta Slow Food Vesuvio riuscisse a realizzare un mercato della terra almeno quindicinale, per dare l’opportunità ai tanti agricoltori che ormai sostengo con forza, di farsi conoscere ancor di più. Ma mi sta anche a cuore che la gente abbia la possibilità di comprare prodotti buoni e autentici in maniera semplice, senza dover percorrere chilometri per andarli a cercare.

Roberta Gatta
La vita è troppo breve per mangiare e bere male.

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