INFERNO E PARADISO. Le ombre e le luci di Scampia nel nuovo libro di Raffaele Sivolella

Copertina Inferno e paradiso ok si stampiLa vita vera tra luci e ombre nella nuova Scampia. Inferno e paradiso (Edizioni Progetto Cultura) è il nuovo libro di Raffaele Sivolella, scritto insieme agli studenti dell’istituto Vittorio Veneto del quartiere. Un libro che nasce da un’illuminazione, come spiega l’autore, e che vede Scampia con gli occhi dei ragazzi che ci vivono. Un vero e proprio diario di bordo tra amore, speranza, consapevolezza e morte.

Le Case dei Puffi, il campo Rom, ma anche il Centro Hurtado, il rione Bakù e le Vele nei diversi racconti sono descritti nella loro essenza, semplicemente come luoghi di una metropoli come tante nel mondo. Il lettore è, da subito, catturato dalle storie che rivelano pensieri ed emozioni intime.

“Si perché a Scampia ci sono persone, non solo spacciatori; corrono ragazzi che amano giocare a pallone, non solo scippatori; sognano ragazze che la mattina, appena sveglie, amano cantare, non solo che si vendono; si alzano padri che lavorano, non solo ladri; si prendono cura della famiglia madri che stirano, cucinano e fanno il caffè, non solo donne di malavita. Perché a Scampia non c’è solo degrado, non ci sono solo paura e droga. A Scampia c’è un mondo, a Scampia ci sono il bene e il male, a Scampia c’è tutto…Perché a Scampia c’è VITA!”. (Inferno e Paradiso)

Sivolella abbandona lo specchio deformante attraverso il quale è stato visto (e forse continua ad esser visto) il quartiere di Napoli per illuminare, come un faro, le persone che lo abitano e lo vivono quotidianamente. Persone anche vittime della criminalità o che, qualche volta, hanno avuto anche a che fare con il malaffare, pentendosene ma che sono la testimonianza di una volontà di cambiamento e di sentimenti puri ed onesti.

E l’ultima storia, quella di Carlo, chiude il libro con queste parole: “Io continuo a dare voce positiva al mio quartiere, facendo sforzi e rendere sempre migliore la vita. Quest’anno ho ripreso ad andare a scuola, perché il lavoro richiede anche cultura, oltre che competenze manuali. Quando esco dal palazzo, prima di incamminarmi, guardo di fronte e penso sempre alla mia vita passata, realizzando che l’impazienza di vincere porta alla sconfitta, ma basta trovare la giusta forza per rialzarsi e guardare le cose con occhi diversi. Ecco, io abito a Scampia”.

INFERNO E PARADISO
Raffaele Sivolella
Edizioni Progetto Cultura
Pp 105
Euro 12

Enrica Buongiorno
Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!

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