AD OCCHI APERTI. Dieci grandi sguardi sul mondo in mostra a Roma.

 

C’è un libro che non può mancare nella vostra biblioteca fotografica: è “Ad occhi aperti” di Mario Calabresi. Se non ce l’avete, compratelo, o altrimenti andate a vedere almeno la mostra realizzata a partire dal volume, edito da Contrasto.

All’Auditorium Expo dell’Auditorium Parco della Musica di Roma , l’esposizione “Ad occhi aperti. Quando la Storia si è fermata in una foto”a cura di Alessandra Mauro e Lorenza Bravetta, sarà aperta fino al 10 maggio 2015.

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Dieci testimoni oculari, dieci grandi fotografi del nostro tempo riuniti per raccontare alcuni momenti straordinari del presente, senza mai dimenticare la voglia di scavare nelle pieghe della cronaca, ad occhi e cuore aperti.

«Cosa potremmo sapere, cosa potremmo immaginare, cosa potremmo ricordare dell’invasione sovietica di Praga se non ci fossero, stampate nei nostri occhi, le immagini di un “anonimo fotografo praghese”, che si scoprì poi chiamarsi Josef Koudelka? Quanta giustizia hanno fatto quelle foto, capaci di raccontare al mondo la freschezza e l’idealismo di una primavera di libertà. Ci sono fatti, pezzi di storia, che esistono solo perché c’è una fotografia che li racconta», dice Calabresi.

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Così Gabriele Basilico fotografa le macerie di Beirut nel 1991, ci ritorna nel 2006 invece Paolo Pellegrin. Il mondo degli zingari dell’est è mostrato da Josef Koudelka, con Abbas andiamo in Afghanistan, con Alex Webb in California, passando per il Sahel con Sebastião Salgado, i colori dell’Asia ancora sconosciuta di Steve McCurry, nella Arlington di Elliott Erwitt e i funerali di F. Kennedy con Paul Fusco.

Una storia per immagini, che ha aperto gli occhi ai fotografi che l’hanno mostrata e al mondo che l’ha vista.

 

 

Giuliana Calomino

 

 

 

Info

AuditoriumExpo – Auditorium Parco della Musica di Roma
Fino al 10 Maggio 2015
lunedì – giovedì, ore 12.30-20.30,
venerdì – sabato, ore 12.30-22,
domenica, ore 12.30-20.30
Biglietto: Intero 10 euro

 

Giuliana Calomino
La vita di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero. (da Demian di Hermann Hesse).

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