SANREMO 2016. L’epopea piccola delle nuove proposte e la radiografia di un Festival al rilancio dei big

Serata conclusiva per le Nuove Proposte, questo quarto appuntamento col sessantaseiesimo Festival della Canzone Italiana, una gara, ci pare, tutta sbilanciata verso big, e persino gli italici superospiti (penso a Pausini e Ramazzotti, ma pure alla Elisa di stasera, che non ha raccolto troppi consensi nelle ultime uscite live) tutti più o meno nella necessità di un rilancio sanremese. Ma è il segno dei tempi, il Festivallo, e Arisa l’ha ricordato bene in un intervento al primo dopo festival della Gialappa’s, è soprattutto una grande fiera per gli addetti ai lavori, della discografia e del live, che tra le poltrone dell’Ariston, i tavoli del casinò e le hall degli alberghi, chiudono contratti e pianificano stagioni di concerti, mentre i giovani artisti sembrano essere oramai definitivamente appannaggio dei talent, che durano di più, sono più svelti e hanno più appeal. E così ci avviciniamo alla serata di premiazione del vincitore tra i nuovi talenti della edizione del Festival che forse meno di tutte ha dedicato attenzione a questa categoria.

Sanremo 2016 nuove proposte (PH Ansa)

Sono ancora in gara quattro degli otto giovani, veramente un numero troppo esiguo rispetto ai venti campioni, e oggetto di un’attenzione mediatica quantomeno latitante. La piemontese Chiara dello Iacovo canta “Introverso”, ed ha una formazione da conservatorio, ma pure un riff di piano che ricorda veramente troppo da vicino gli arrangiamenti di Samuele Bersani.  Alessandro Mahmoud, classe 1992,è bello e bravo e gareggia con “Dimentica”, ma ci ricorda ancora più da vicino, se possibile, la vocalità e gli arrangiamenti del geniale electro-singer-songwriter francese Yoann Lemoine, meglio conosciuto come Woodkid, conservando tutto sommato il merito di contaminare l’immobile canzone italiana coi suoi del presente, quando non del futuro. Francesco Gabbani non ci dispiace affatto, e l’arrangiamento della sua “Amen”, ad accompagnare liriche toste e bene assemblate, svela lampante le passate esperienze di produzione con Alex Neri e Marco Baroni dei Planet Funk. Infine l’artista Mescal Ermal Meta che con “Odio le favole” si posiziona come il preferito di Lovepress, con un arrangiamento finalmente originale che non sacrifica il rock ai suoni sottili dell’elettronica.
Tra i giovani fuori gara da ieri sera, invece, la cantante di origine camerunense Cecile con N.E.G.R.A., la cantautrice di Caltanissetta Miele con “Mentre ti parlo”, una performance vocale vicinissima a quella della prima Meg senza i 99 Posse, Irama, al secolo Filippo Maria Fanti, con “Cosa resterà” e Michael Leonardi, nato a Sidney da genitori siciliani, con la spirituale e veramente ridondante “Rinascerai”.

Questa sera dunque il giudizio finale. La votazione avverrà con sistema misto: del pubblico, tramite Televoto della Giuria degli Esperti e della Giuria Demoscopica.  La canzone con la percentuale di  voto complessiva più elevata verrà proclamata vincitrice della sezione Nuove Proposte.
A seguire sul palco dell’Ariston tutti e venti i big, per una semifinale che si preannuncia lunghissima. L’ascolto dei magnifici venti sarà integrale, poi si terrà conto dei voti di Sala Stampa e Giuria Demoscopica insieme.La media ponderata tra le percentuali di voto ottenute dalle canzoni nella quarta serata e le percentuali di voto risultanti dalla classifica stilata al termine della seconda serata risulterà in una nuova classifica che determinerà l’esclusione delle ultime cinque canzoni. Una delle cinque canzoni eliminate sarà però riammessa alla gara grazie ad un ripescaggio che avverrà tramite televoto. Alle performance dei big si aggiungono quelle dei superospiti: oltre a Elisa sono attesi il cantante colombiano J Balvin con la hit “Ginza”, il dj e producer belga Felix Safran De Laet, aka Lost Frequencies, e gli attori nostrani Enrico Brignano,  Rocco Papaleo e Alessandro Gassmann, che forse finalmente ci regala quell’appeal maschile rispetto al quale ci ha tradite, e traditi, un Garko che resta più affascinante e credibile durante i collegamenti con Mollica per Raiuno che calcando le tavole di uno dei palcoscenici più ambiti d’Italia.

Rosa Criscitiello
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).

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