L’ARTE DELLA FELICITA’. Il segreto è custodito in una donna

L’anteprima nazionale del cartoon ‘L’Arte della Felicità’, al cinema Modernissimo di Napoli, ci ha presentato un cartone animato che non ha nulla da invidiare ai colleghi d’oltreoceano. La fotografia, delicata e raffinata, è definita da una brillante gestione delle luci, che declinano i colori dominanti nelle diverse fasi del film in decine di sfumature: il grigio permea l’angoscia del protagonista, la chiusura rispetto al mondo e alla vita, la  sua frustrazione; il verde, l’ambra e l’azzurro sono i toni scoloriti dei ricordi. Il turchese del cielo è la rinascita, il nuovo inizio.  Il tratto utilizzato è originale e spigoloso, molto vicino allo stile del fumetto italiano di Sclavi, Pratt e delle sorelle Giussani, e prende con decisione le distanze dalle linee morbide e tondeggianti dei cartoons americani. Uno dei personaggi più affascinanti è senza dubbio la protagonista femminile di questo film Antonia Graziano, che si presenta al pubblico gettandosi, in lacrime, nel taxi del protagonista, Sergio.  “Mi porti in un posto che le piace, anzi, in un posto che le ricorda qualcosa”, così inizia il percorso di Sergio  verso la scoperta di una fantomatica felicità, che forse consiste semplicemente nella conquista e nella tutela della propria serenità, di un equilibrio. Lei è la chiave di volta, la nuova prospettiva per osservare il passato, vivere consapevolmente il presente e tendere lo sguardo al futuro. Una bellezza semplice ed essenziale, profondamente realistica, Antonia prende le distanze dalle altre protagoniste di cartoni per adulti. Jessica Rabbit e Betty Boop, per esempio, rappresentano lo stereotipo della bella donna che parla poco e si lascia ammirare nelle proprie splendide forme burrose.  Svampite o femme fatale, sono molto distanti dall’immagine sbarazzina della bella cantante bruna protagonista del cartoon made in Naples, alla quale ha prestato il volto Anna Rita Calligaris, animatrice del film.

Federica Di Maio

Federica Di Maio
Fortunatamente, secondo la moderna astronomia, l'universo è finito: un pensiero consolante per chi, come me, non si ricorda mai dove ha lasciato le cose. (Woody Allen).

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