CLASSI-POLLAIO. Pronta una class action di studenti

Una class action contro le classi-pollaio. La annuncia la Rete degli studenti. La situazione nonostante i vari governi che si sono succeduti «non è cambiata affatto, anzi è a dir poco degenerata, anche a causa dei tagli sugli enti locali, spesso gli unici a garantire servizi e diritto allo studio, e al continuo accorpamento di plessi». Gli studenti sono stufi di dover studiare in classi che contengono trenta persone, a volte si arriva a 35/36, per lo più in edifici vecchi e malandati. «Da anni monitoriamo l’aumento costante del numero di studenti per aula. Le circolari ministeriali che rendevano legale le situazioni con 26 studenti per classe ci preoccupavano tanto quanto – spiega l’associazione studentesca – i casi di scuole costrette a ospitarne anche di più, infrangendo una circolare per non calpestare la nostra Costituzione, che garantisce a tutti la possibilità di andare a scuola. La situazione è ancora peggiorata e oggi le normative permettono, in deroga, fino a 33 studenti per classe. La verità è che si trovano moltissimi casi di aule che contengono anche più  studenti. La mancata riqualificazione degli edifici scolastici inoltre danneggia ulteriormente il grado di funzionalità e qualità e, soprattutto, il livello di sicurezza delle istituzioni scolastiche, considerando il gravoso sovraffollamento delle aule e l’inevitabile inadeguatezza delle stesse a contenere una numerosità così elevata in rispetto dei precetti di tutela, salubrità, vivibilità e igiene». Insomma gli studenti dicono «basta» e per tutte queste ragioni – spiega la Rete – «abbiamo deciso di procedere per vie legali. Aspettiamo le segnalazioni di tutte quelle classi in cui vengono violate le norme di sicurezza, e metteremo su una class action contro le Scuole, le Provincie e il Ministero dell’Istruzione. Siamo stanchi di vivere in classi minuscole, e non a norma. Adesso diciamo basta».

Valerio Esca

Valerio Esca
Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio. (Woody Allen)

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