BAMBINO STRANIERO. Da otto mesi per lui non c’è posto nelle scuole

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La sua colpa è quella di essere un bambino bengalese, ma residente a Bologna da otto mesi. Per lui non si riesce a trovare un posto a scuola. Il ragazzino, dodicenne, nel capoluogo emiliano per raggiungere i familiari, a marzo si era presentato in una scuola media – la Testoni – per chiedere di frequentarla, ma si sarebbe sentito rispondere che non c’era posto. La vicenda, riportata da alcuni quotidiani locali, approderà ora a Roma visto che la senatrice Pd Francesca Puglisi, capogruppo in VII Commissione (Istruzione), ha presentato un’interrogazione urgente al ministro Maria Chiara Carrozza per chiedere «quali sono le sue intenzioni e porre la parola fine ad una vicenda che ha del surreale», e che «deve essere risolta» al più presto. Sulla vicenda è intervenuto anche Giovanni Paglia, deputato di Sel, che ha pure presentato un’interrogazione al Ministero, per sapere quante siano state nell’ultimo anno scolastico le domande di inserimento respinte per mancanza di posti (e quante quelle accolte), a Bologna e in Italia. La notizia per Paglia «lascia veramente di stucco e squarcia di nuovo il velo sulle precarie condizioni dei ragazzi stranieri giunti in Italia a seguito di ricongiungimenti familiari dopo la bizzarra vicenda della classe liquida sperimentale all’istituto Besta di qualche settimana fa», ha aggiunto riferendosi alla classe temporanea di soli stranieri in un istituto bolognese che suscitò nelle settimane scorse accesissime polemiche.  «So che la famiglia del ragazzo ha poi bussato ad un altro istituto, ma il risultato non è cambiato, per via delle classi troppo numerose», ha detto Puglisi. Sperando che qualcuno lassù, nelle stanze dei bottoni qualcuno possa ricordarsi che il diritto all’istruzione è uno dei principali diritti umani.

Valerio Esca

Valerio Esca
Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio. (Woody Allen)

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