ARTE SACRA. Teresa Mangiacapra rende omaggio a Santa Teresa d’Avila

teresa e le sue mani

Si chiama “Messaggero d’Amore” ed è l’installazione temporanea di Teresa Mangiacapra (in arte Niobe) che per tutto il periodo delle festività natalizie sarà in esposizione – da sabato 20 dicembre (inaugurazione ore 11.30) – nel chiostro della chiesa di Santa Teresa come omaggio alla santa, spagnola patrona del regno di Spagna e compatrona di Napoli, in occasione delle celebrazioni per il V centenario della nascita (28 marzo 1515). L’installazione – in ferro, alta circa 1.70 cm – è un lavoro frutto della personale interpretazione di Niobe della visione mistica avuta dalla riformatrice spagnola, di un angelo, simbolo dell’amore di Dio, che le trafigge il cuore con un dardo di luce. “Lo straordinario della vita di Teresa d’Avila è ciò che mi ha sempre attratto e lasciata colma di ammirazione – spiega l’artista Teresa Mangiacapra – il suo percorso spirituale e la narrazione che lei ne fa nei suoi scritti è affascinante e unica per la possibilità soprattutto di una ‘accessibilità’ a quello stesso percorso che difficilmente troviamo nei ‘grandi illuminati”. L’iniziativa è una proposta culturale dell’associazione Incontri Napoletani, per l’organizzazione di Patrizia Giordano Alario, che prelude al restauro della statua in marmo, opera di Cosimo Fanzago (1654), promosso dal sodalizio con il sostegno della Giovanna Izzo Restauri e la Linvea industria vernici. Accompagnato da un’esposizione fotografica di Umberto. T. Vocaturo, la manifestazione è introdotta da un intervento della giornalista Carmela Maietta, alla presenza del priore P. Luigi Borriello, nel corso di una mattinata d’arte e spiritualità per ricordare, appunto, la figura della santa anche con un reading di Lucia Stefanelli Cervelli che, sulle note di Alberto Fusco, legge brani scelti da scritti autobiografici della stessa Teresa d’Avila. “Messaggero d’amore”.

Rosa Criscitiello

Rosa Criscitiello
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).

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