TRENTAREMI. STORIE DI NAPOLI MAGICA. Nel nuovo libro di Vittorio del Tufo tutti i misteri di Partenope

L’uomo guardò il mare. Il fondale luminoso, gli scogli di tufo, le immense caverne a strapiombo sull’acqua. Guardò Euplea, l’isolotto che si ergeva di fronte alla baia. Erano stati i pescatori a dargli quel nome: Euplea come Venere, protettrice dei naviganti che quando scorgevano l’isola sapevano di essere, ormai, quasi a casa. Poi l’uomo staccò gli occhi da quell’incanto. E decise. (Trentaremi. Storie di Napoli magica).

Trentaremi. Storie di Napoli magica (Rogiosi editore) è il nuovo libro del giornalista Vittorio Del Tufo. Un viaggio nella città di Virgilio, del Principe di Sansevero, ma anche del misterioso fiume Sebeto, ormai scomparso, come testimoniano le splendide foto di Sergio Siano. In questo libro, l’antica storia dei Romani si mescola con le leggende medievali, i racconti e le storie di un tempo dove il vero spesso sbiadisce per trasformarsi in qualcosa di oscuro e misterioso.

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L’idea d’infrangere l’intera collezione di vetri preziosi del padrone di casa gli balenò all’improvviso: non riuscì a evitarla e non seppe tenerla a freno. La serata volgeva al termine, e intorno all’enorme piscina gli invitati si affastellavano in un girotondo confuso. La cena era stata squisita, le pietanze abbondanti. Gli schiavi avevano servito i piatti più rari e gustosi: semi di mirto e ruta, pasta di fichi e garum,fagiani e pavoni; scorreva il Falerno, l’aria era tiepida sotto la falce di luna che puntava la sua lama verso Trentaremi. Quando il padrone di casa decise di buttare uno dei servi in pasto alle murene, gli scogli giù nella cala – di solito esposti alla furia del mare – sembravano galleggiare su acque insolitamente silenziose e quiete.L’uomo che guardava il mare era Cesare Ottaviano Augusto; il suo anfitrione, l’ospite che aveva organizzato quel banchetto in suo onore, Publio Vedio Pollione, cavaliere tanto ricco quanto empio, scandaloso. Nunquam vidi hominem nequiorem, diceva di lui Cicerone. (Trentaremi. Storie di Napoli magica).

Come nasce questo libro e che tipo di ricerca hai dovuto fare?

Trentaremi è un viaggio nel cuore esoterico e misterioso di Napoli. Un viaggio nel mito e nella leggenda, nei labirinti della toponomastica e nelle infinite storie che vi sono nascoste. Storie diverse e distantissime nello spazio e nel tempo legate però da un filo rosso attraverso il quale passa lo spirito della città. Per compiere questo viaggio ho svolto numerose ricerche bibliografiche, e ancora ricerche in emeroteca e in archivio di Stato, e poi tanti sopralluoghi sui posti.

Tante le storie, le leggende narrate. Qual è la storia meno nota ai napoletani e sicuramente di grande fascino?

Tra le storie meno note ai napoletani forse proprio quelle ambientate a Trentaremi, dove si è depositata la polvere di tante leggende. Come quelle che hanno dato vita alla cosiddetta “maledizione della Gaiola”. Una zona misteriosa, ricca di fascino, dove si narra che Virgilio abbia insegnato arti magiche. E dove sorge tuttora la tenebrosa villa bianca, diventata famosa per il tragico destino riservato a chi, nel corso degli anni, ne è stato proprietario. Un’altra storia poco nota è quella del misterioso fiume Sebeto.

Quando si parla della “Napoli esoterica” si fa riferimento in genere ad una Napoli del passato. Ma Napoli conserva ancora nel presente questo suo tratto?

Certamente sì. Napoli ha tuttora un “cuore esoterico”: è il fazzoletto di strade, nel centro storico, delimitato dalla statua del Nilo, dai sotterranei alchemici del palazzo Sangro di Sansevero e dal cosiddetto “giardino magico” di palazzo Pignatelli di Toritto.

Qual è la leggenda o il mito al quale ti senti più legato e perché?

Certamente il mito di Virgilio, il grande poeta a cui la tradizione esoterica attribuisce poteri magici e taumaturgici. In realtà furono soprattutto le sue indiscutibili conoscenze in materia di esoterismo religioso, di medicina e di astrologia a far sorgere attorno alla sua figura quell’alone leggendario che, dal Medio Evo in poi, non lo avrebbe più abbandonato.

Da esperto giornalista, cosa ti intriga di più: le storie della vita reale o quelle legate alla leggenda?

Le storie della vita reale, e della cronaca nera, offrono ogni giorno, a chi è interessato alla narrazione della città, formidabili spunti. Però io credo che la vera e principale fonte di ispirazione in una città come Napoli sia rappresentata dalla Storia. Una storia talmente ricca e stratificata da aver trasformato Napoli, oltre che in uno scrigno d’arte e cultura, in una città a sfoglie. Che si può leggere quotidianamente, appunto, come un meraviglioso libro di Storia. Nel quale è meraviglioso immergersi per scoprire, ogni volta, qualcosa di nuovo e di diverso.

TRENTAREMI. STORIE DI NAPOLI MAGICA
OGGI // ORE 18.00
LA FELTRINELLI  LIBRI E MUSICA
VIA SANTA CATERINA 23 (PIAZZA DEI MARTIRI) // NAPOLI

 

 

Enrica Buongiorno
Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!

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