LIBERTÀ DI RICERCA. Italia fanalino di coda in Europa

ricerca

L’Italia è molto indietro nella libertà della ricerca scientifica e sull’autodeterminazione dei pazienti. Lo afferma una ricerca coordinata da Andrea Boggio della Bryant University presentata al congresso su “Colmare il divario tra scienza e politica” organizzato a Roma dall’Associazione Coscioni che ci vede al posto numero 35 su 42 paesi censiti e ultimi in Europa. Lo studio si basa su quattro aree di ricerca e trattamento medico, le tecnologie di procreazione assistita, l’uso di staminali embrionali, le scelte di fine vita e su aborto e contraccezione. Per ogni area è stato definito un punteggio in base alla legislazione e al grado di libertà per ricercatori, operatori sanitari e pazienti, e il risultato è stato visualizzato in mappe con colori diversi. Al primo posto c’è il Belgio, con 163 punti, seguito da Olanda e Usa. L’Italia ha totalizzato 83 punti, meno di Messico e Vietnam, mentre all’ultimo posto ci sono le Filippine con 38. “L’Italia ha una legislazione avanzata solo sull’aborto – spiega l’autore del rapporto, interamente finanziato dall’associazione -, mentre ci sono paesi meno sviluppati economicamente che hanno già affrontato certi dibattiti in modo più costruttivo. Uno scopo del rapporto è anche il confronto con i paesi vicini, in cui si vede che certe cose proibite qui generano soltanto viaggi della speranza dei pazienti all’estero, come accade per il suicidio assistito in Svizzera”.

Valerio Esca

Valerio Esca
Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio. (Woody Allen)

Articoli Correlati