CLASSI COME ZOO. Ecco la scuola 2.0

Posted On 14 ott 2013
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Come sta la scuola italiana? Viene da chiederselo, non tanto per il fatto che sempre più spesso si sente parlare di “accorpamenti” tra licei, e neanche per le questioni di organico, con docenti che a 40 anni suonati sperano ancora in una supplenza. Viene da chiederselo, dicevamo, perché basta collegarsi a Youtube e digitare la parola “scuola” per trovarsi davanti ad una serie infinita di video allucinanti. Cose che neanche in una produzione di Tarantino sembrerebbero normali. Se i cellulari sono la cinepresa, e portali come Youtube il canale per trasmettere, la scuola è ormai il set di un film al quale non avremmo mai voluto assistere. E non è una questione di essere bigotti, chi vi scrive ha conservato negli anni la capacità di divertirsi, il problema è il livello infimo dei “copioni” e l’assoluta sfrontatezza con la quale tutto viene fatto. A favore di iPhon, chiaramente. Non importa che in classe ci sia o meno l’insegnante, l’unica cosa che conta è fare qualcosa di assolutamente insensato e clamoroso. Si assiste a tutto. Ragazzi che si alzano per l’interrogazione in mutande, coreografie improvvisate in stile “Amici” e scherzi di ogni genere. L’intento, naturalmente, non è quello di divertirsi (che, se anche sbagliato, già sarebbe qualcosa) l’unico scopo è girare qualche frame da caricare su internet e ottenere quante più visualizzazioni possibili. La cosa triste? Il più delle volte le “gag” terminano con le risate della classe e con un accenno di rimprovero da parte di un professore, evidentemente inadeguato al compito che gli si chiede di svolgere.

Raffaele Nespoli

Raffaele Nespoli
Chi non conosce la verità è uno sciocco. Ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente. (Bertolt Brecht)

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