VENEZIA A NAPOLI. Giorno 5 // Sabato 27 settembre. LOVEPRESS CONSIGLIA…

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‘Venezia a Napoli. Il cinema esteso’. Film e Incontri dalla 71.MOSTRA DI VENEZIA Siamo in dirittura d’arrivo con la IV edizione di ‘Venezia a Napoli – Il cinema esteso’. Ci aspettano gli ultimi due giorni di programmazione per un week-end ancora zeppo di film e personalità del mondo del cinema e della cultura da incontrare in giro per la città e nei cinema che, dal centro alla periferia, hanno aderito alla rassegna. Questo sabato saremo all’Astra dalle 19.00 per seguire, dalla sezione Orizzonti di Venezia.71, il corto di Avelina Prat e Diego Opazo, durata 6 minuti, con i registi che passeranno in sala per un saluto. A seguire, da ‘Le giornate degli autori’, Labour of love di Adityavikram Sengupta con Ritwick Chakraborty, Basabdutta Chatterjee (Premio Fedora miglior regista esordiente degli Autori).

Alle 22.00 invece ci spostiamo tutti al Filangieri per accogliere l’ospite d’onore della rassegna, il regista francese Laurent Cantet, Palma d’Oro al Festival di Cannes per La classe, in città per presentare Retour à Ithaque (Ritorno a L’Avana) , Premio Giornate degli Autori (miglior film) all’ultima mostra del cinema di Venezia. Un appuntamento realizzato in collaborazione con l’Institut Français Napoli. Una storia corale, scritta a quattro mani con il romanziere cubano Leonardo Padura ed affidata all’interpretazione di un cast d’eccezione che unisce Isabel Santos, Jorge Perugorría , Néstor Jiménez, Fernando Hechevarrìa, Pedro Julio Díaz, vere star del cinema cubano.

In Ritorno a L’Avana , Cantet descrive la storia di cinque amici che un giorno, al tramonto, su una terrazza di L’Avana, si riuniscono per festeggiare il ritorno di uno di loro, Amedeo, rientrato dopo sedici anni di esilio. Sarà un’occasione per ricordare le gioie della giovinezza, quanto erano legati una volta e quanta fiducia avevano nel futuro, ma anche le delusioni che la vita ha riservato a ognuno di loro. “Lo definirei un film sulla rabbia – sottolinea Cantet – dove tutti i personaggi hanno l’impressione di essere stati derubati della loro vita contribuendo loro stessi a farsela portare via, in un modo o nell’altro: che siano stati traditi o che si siano traditi. Negli anni ’70, avevano la sensazione di essere al centro di un cambiamento: stavano costruendo qualcosa che avrebbe potuto funzionare. Quando nel film si parla di questo, Rafa (Fernando Hechevarría) ironizza: “abbiamo scritto la storia, eravamo il fiore all’occhiello del mondo…”.

Come sempre, io vi aspetto al cinema.

Martina Caldo

Martina Caldo
Lavora come se non avessi bisogno di denaro, ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.

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