QUANDO IL DESTINO E’ UN CATALOGO IKEA. Il nuovo libro di Massimiliano Virgilio

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Un tempo gli scrittori erano circondati da un’aurea maledetta, oggi dai mobili Ikea. Massimiliano Virgilio lo conosco, per cui non posso che parlarne bene, ma se anche non lo conoscessi, sarei d’accordo con chi lo considera tra i migliori scrittori napoletani in circolazione. Perché i suoi libri hanno il pregio doppio di essere scritti bene, e di fotografare la realtà di oggi con un fantastico humor d’altri tempi. Eccolo, quindi, il suo nuovo (consigliatissimo) romanzo: Arredo casa e poi m’impicco (Rizzoli, pagg. 293, euro 17) che troneggia in libreria con una coloratissima copertina stile catalogo di mobili. Protagonista è Michele, ex contestatore di tutto ciò che significasse famiglia, obblighi, legami, e che dopo i trent’anni si ritrova con un mutuo ventennale sulle spalle, mobili minimal in un condominio di periferia, e miss Vrenzola a rivoltare casa come se dovesse purificare il mondo. Lui è scrittore precario e indeciso, che non riesce a emanciparsi del tutto da mamma e papà pur avendo legato la sua vita presente e futura all’acquisto dell’immobile, come se avere un mattone ordinato sull’altro potesse servire a regolare il disordine interiore. Virgilio tratteggia un personaggio quasi buffo nella sua indolenza, e vi proietta fallimenti e visioni dei giovani d’oggi: certo, deve adattarsi a scrivere una sceneggiatura su Padre Pio su commissione di un ex attore porno, ma a salvarlo dalla sua vita inutile arriva una bellissima ballerina, Clio, che si fa carico delle pulizie della sua esistenza. Mi piacerebbe vederli in un film, con lo sfondo di una Napoli grigia, senza camorra e senza urla, uguale a ogni altra città del mondo senza tante possibilità.

Ida Palisi

Ida Palisi
I was in the middle when I knew I had begun.

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