IL NAPOLI RITROVA LA TREBISONDA. Dopo la vittoria in Europa League aspetta il Sassuolo

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Nel porto di Trebisonda, crocevia di passaggio per i trafficanti di spezie dell’epoca di Marco Polo, il Napoli riprende il cammino trionfale in Europa League. Travolge gli avversari del Trabzonspor con un poker firmato da Henrique, Higuain, Gabbiadini e Zapata, archivia la brutta sconfitta di Palermo e aspetta al “San Paolo” lunedì alle 19 la sorpresa Sassuolo. Nulla di nuovo sotto il cielo. L’andamento altalenante della squadra di Benitez, deciso e imperioso a tratti in campo europeo, talvolta balbettante in campionato, sicuro in Coppa Italia, è lo specchio della stagione. E contribuisce ad aumentare il pathos circa l’eventuale permanenza, o addio, dell’allenatore spagnolo. Ci sono certezza nuove e dubbi che potrebbero dipanarsi. Nel primo caso, la più interessante e forse decisiva per il Napoli in questa stagione, si chiama Manolo Gabbiadini. L’attaccante proveniente dalla Sampdoria si sta imponendo a suon di gol e sembra un partner ideale per l’ispirato Higuain. Una coppia che può letteralmente spaccare in due qualunque squadra, ben allestita e già ispirata da un’ottima intesa. Nel secondo caso, la più spinosa delle questioni, riguarda il portiere. Rafael, dopo i clamorosi errori, sarà riproposto in campionato. Oppure Benitez punterà di nuovo su Andujar, utilizzato nelle coppe ma sempre pronto a dare il suo contributo? Sconvolgere le gerarchie tra i pali è sempre questione delicata e l’allenatore lo sa bene. Bocciare il primo per promuovere il secondo, e magari trovarsi al cospetto di una scelta in felice, rischierebbe di perdere psicologicamente entrambi. La sensazione, dunque, è che Benitez non cambierà. Continuerà a puntare sul brasiliano come primo portiere, confermando la sua strategia, come ha già fatto in altre circostanze. Si vedrà. Ma intanto occhio al Sassuolo tutto italiano. La squadra gioca bene, è motivata, ed è infarcita di napoletani. A Fuorigrotta non sarà una passeggiata.

Pier Paolo Petino

Pier Paolo Petino
Mi emoziona l'impresa sportiva, l'uomo che supera i propri limiti e vince. Lo sport come metafora della vita, raccontarlo è la mia passione.

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