“FORSE NON TUTTI SANNO CHE A NAPOLI…”. L’ultimo libro di Maurizio Ponticello tra storie incredibili e segreti da svelare

maurizio ponticello fotoDall’adozione napoletana del bidet al tour del circo di Buffalo Bill, dalla causa trentennale per i diritti di ‘O sole mio alla vicenda della donna albero. “Forse non tutti sanno che…” (Newton Compton), di Maurizio Ponticello, è una raccolta sapiente di racconti avvincenti e spesso sconosciuti. Storie incredibili ma vere accadute proprio all’ombra del Vesuvio. Da segnalare, inoltre, il video dal titolo, “La memoria perduta”, tratto dal libro e realizzato con le musiche di Stefano Maria Longobardi e la voce di Lisa Starnini (leader del gruppo musicale Cirque des Rêves)che è possibile vedere all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=gFGb7WZ4sfE

Come nasce “Forse non tutti sanno che…” e quanto tempo ha impiegato a raccogliere le notizie e a documentarsi?
“Questo libro nasce dall’esigenza tutta personale di confrontarmi con la storia, quella che tra le pieghe nasconde altre storie e verità occultate dal tempo e dai vincitori. È così che mi sono messo a fare ricerche, o meglio, a completare ciò che da trent’anni circa avevo già individuato come aneddoti e vicende dimenticate, oppure seppellite da qualche oscura volontà. Ho scritto il saggio suppergiù in otto mesi ma, come è accaduto per tutte le mie altre pubblicazioni, il libro è il frutto di una vita di ricerche e di studi trascorsa tra gli scaffali di biblioteche ed emeroteche”.

Come è strutturato il libro?
“Sono quarantatré capitoli indipendenti, dall’anno Sottozero al Novecento: un percorso lineare di storie che vanno dall’età mitica della fondazione di Parthenope ai giorni nostri, tuttavia il lettore può incamminarsi tra le pagine anche in modalità random. C’è di tutto, capitoli interpretativi su Virgilio mago e sulla sibilla; sull’archeologia (per esempio, sul dio sconosciuto Ebone e sulle epigrafi rintracciate dopo il ri-trovamento della Canefora a San Gregorio Armeno); biografie alternative di uomini illustri e di illustri sconosciuti, ma secondi a nessuno; storie apparentemente amene, come quella sull’adozione napoletana del bidet, e quella sul tour sventurato del circo di Buffalo Bill che venne a esibirsi all’ombra del Vesuvio; approfondimenti su un inedito Raimondo di Sangro taumaturgo e sui primati borbonici; sulla origine della camorra e su Garibaldi che la legalizzò; su aspetti ignoti ed esoterici della canzone del Piave di E.A. Mario; su Napoli capitale del cinema; sulla giurisprudenza spiritica; sulla causa trentennale per i diritti di ’O sole mio… Insomma, ce ne è per tutti i palati”.

Re Ladislao fu ucciso dal sesso di una donna, non esistono prove dell’esistenza di san Gennaro, il caso della donna albero. Tra le storie raccolte qual è sicuramente la più sconosciuta?
“Non potrei dire se una storia sia più sconosciuta rispetto alle altre raccontate, molte sono assolutamente esclusive, come quella del medico agli Incurabili Curzio e l’incredibile vicenda della donna albero che gli arrivò tra le mani, un caso che coinvolse pure il genio del Principe di Sansevero il quale, in quegli anni, frequentava proprio il più noto centro ospedaliero europeo. Direi che quasi sempre è una questione di prospettiva e di fonti recuperate, per cui anche ciò che sembrerebbe già noto, assume tutto un altro aspetto e significato. Quanti sanno, per esempio, che a Napoli si parlò greco fino all’anno Mille? Oppure che il Pietrificatore Efisio Marini realizzò un medaglione con il sangue di Garibaldi versato sull’Aspromonte? E che la cantante più famosa al mondo, Gilda Mignonette, all’epoca fu perseguitata dai mafiosi della Mano nera e dall’Fbi? E la vera circostanza del lancio di sfida tra Ercole Chiaia e Cesare Lombroso sui presunti poteri della medium Eusapia Palladino? E che Mussolini fu cittadino onorario della città?”.

Napoli e il mistero, un binomio inscindibile per Maurizio Ponticello
“In realtà, non è un binomio inseparabile “per” me: Napoli e mistero sono veramente una cosa sola. Napoli, anzi Parthenope, nasce con un rito misterico di fondazione: è da lì che parte e si propaga tutto. Per Neapolis, la città nuova, fu la stessa cosa. Sono convinto che chi escluda aprioristicamente dalle proprie ricerche l’elemento misteriosofico, sia totalmente fuori traccia. Allo stesso modo, chi tenta di ricondurre a tutti i costi Napoli a una genesi egizia: benché costituissero una comunità corposa, gli alessandrini furono soltanto una delle componenti dell’insediamento greco-romano. Piuttosto tarda, tra l’altro”.

Molti suoi libri toccano i temi dell’occulto, dell’esoterismo e del simbolismo. Perché le persone sono affascinate da questi temi?
“In genere, l’occulto scardina la mentalità razionale di tipo scientista, fa traballare ogni certezza e perciò ha un fascino incredibile per tutti. C’è qualcuno che non si è mai domandato che cosa ci sia oltre la morte? I razionalisti duri e puri, e gli atei, dichiarano che non esiste nulla, come un vuoto pneumatico, ma al momento in cui devono necessariamente confrontarsi con il “passaggio”, vacillano. Allora, per quale motivo argomenti di tal genere non dovrebbero essere affrontati anzitempo con rigore, serietà e serenità? Tutt’altra cosa sono l’esoterismo e il simbolismo. Il primo è la ricerca dell’Io più profondo – del Graal, se si preferisce –, una vera e propria disciplina, a seconda delle scuole; e l’altro spiega l’aspetto nascosto dei segni: sono delle autentiche chiavi di lettura del mondo esoterico che spesso si ritrovano incisi sulle pietre oppure raffigurati in quadri. La questione, dal mio punto di vista, è un’altra: i veri studiosi di argomenti del genere sono pochissimi, la maggioranza è superficiale e parvenu, e pesca nell’ingenuità della gente che ha sete di conoscenza. Ci vorrebbe molta cautela, c’è tanta paccottiglia in giro. Anzi, lo scriva, come se fosse un appello: diffidate dai maghetti della Rete, tenetevi alla larga da chi propone week end di alchimia operativa e cose del genere. E cominciate a leggere Pitagora e Platone”.

Titolo: Forse non tutti sanno che a Napoli…
Autore: Maurizio Ponticello
Editore: Newton Compton
pp. 407
prezzo: 12 euro

Enrica Buongiorno
Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!

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