FABIO VOLO A NAPOLI. Autografi e foto per i fans ma niente interviste

Metti un pomeriggio in libreria per intervistare l’autore di turno. Ma stavolta il personaggio è nientepopodimeno che, Fabio Volo. Guardie del corpo, buttafuori e persino due agenti della polizia di Stato presidiano all’esterno e all’interno la Mondadori del quartiere Vomero. Duecento persone in fila attendono, un po’ infreddolite ma molto composte, il proprio idolo. “Si entra uno per volta quando verrà chiamato il vostro numero”, annuncia alla porta un uomo della sicurezza con tono severo. Facciamo in fretta le scale e scorgiamo alcuni colleghi che sconsolati dicono: “Fabio Volo non concede interviste, siamo qui per strappare almeno un saluto video”.

Quasi puntuale arriva lui. C’è subito un primo approccio, da parte dei colleghi giornalisti, fallito miseramente perché le guardie del corpo accerchiano il conduttore impendendo qualsiasi contatto. La grande girandola di firmacopie e foto sta per cominciare ma le telecamere non riescono bene ad inquadrare la scena: un po’ di (sciocco) ostruzionismo dei bodyguard e soprattutto la fretta. La fretta di cominciare e finire.

copertina copia

In piedi, dietro una scaffalatura bassa di libri, guardiamo l’artista che, stanco, prende il pennarello e comincia ad autografare libri per “portarsi avanti”. Del resto i fans premono e sono davvero tanti.

Ad un certo punto, però, Fabio Volo si volta e guarda la nostra faccia un po’ interdetta per non aver concesso nulla alla stampa: “Perché questa faccia arrabbiata?”, e noi: “in tv sei molto più simpatico, hai una faccia un po’ annoiata”. A quel punto, lui rintuzza: “Non puoi giudicarmi senza conoscermi, sono stanco e tra un po’ ho un aereo”. La faccenda pare seria, troppo seria e proviamo a discolparci, quando all’improvviso lui scoppia in una risata. E la sua natura viene fuori. Ci sta prendendo in giro alla grande e c’è anche riuscito.

Nel frattempo, la coda di ammiratori comincia a scorrere veloce. Le amiche di turno che hanno comperato il libro come strenna natalizia, i genitori che costringono il figlioletto a fare la foto, le donne un po’ attempate che dicono di seguirlo dai tempi di quella famosa trasmissione. Quale? Non ricordano più. E poi, la fan che ha letto tutto ma proprio tutto del suo idolo, l’artistoide che gli lascia una busta contenente una sceneggiatura (chissà che poi non la legga) e poi le mamme con le figlie e anche i papà con i bambini. Una umanità intera si muove per un abbraccio, una foto , una firma. Qualcuno si emoziona e gli si velano gli occhi. Ora Fabio Volo è più rilassato. Scherza, ride e fa le faccette. Decidiamo che è il momento di andare via. Allora lo salutiamo, rigorosamente dietro la scaffalatura di libri. E lui affettuoso: “Non fare l’antipatica… Chissà cosa hai scritto…sul taccuino”. Sorridiamo e pensiamo: “E’ tutta vita”.

E’ tutta vita (Mondadori) è l’ultimo romanzo di Fabio Volo. La pagina web di Mondadori recita: “Il nuovo libro di Fabio Volo è un’immersione nella vita quotidiana di una coppia, nell’evoluzione di un amore. Racconta la crisi che si scatena alla nascita di un figlio e, ancora di più, racconta di quando qualcosa rompe l’incantesimo tra due innamorati. E suggerisce, lascia intravedere una risposta, una via d’uscita”.

Il libro è ora primo in classifica tra i più venduti.

Enrica Buongiorno
Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!

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