FABER IN SARDEGNA E L’ULTIMO CONCERTO DI FABRIZIO DE ANDRE’. Due giorni al cinema per una storia meravigliosa

Fabrizio De Andrè, meglio noto come Faber, a sedici anni dalla sua scomparsa torna metaforicamente al cinema per un ultimo grande concerto. Da oggi, e fino a domani, nelle sale “Faber in Sardegna & l’ultimo concerto di Fabrizio De Andrè”, docufilm sull’indimenticato cantautore genovese.

Il film ha una doppia anima, poiché una parte è dedicata al Faber da un punto di vista intimo e familiare, mentre l’altra è incentrata sulla sua vita da musicista. La scelta della Sardegna è chiara ai fan del cantautore, che a quella terra era molto legato. Molti sanno, infatti del suo amore per la tenuta acquistata nel 1976 a L’Agnata, dove amava dedicarsi alla vita agreste. Un amore che non era stato intaccato neppure in seguito all’infausto episodio del sequestro a cui Faber e sua moglie Dori Ghezzi furono sottoposti nel 1979 ad opera dell’Anonima Sarda, per quattro mesi. La vita bucolica fu per il cantautore fonte di ispirazione per la sua musica, infatti da alcune esperienze da essa mutuate nacquero alcuni dei suoi brani più celebri.

Faber

Tornando al docu-film, è frutto dell’unione dal documentario musicale “Faber in Sardegna” di Gianfranco Cabiddu, che con le testimonianze di Dori Ghezzi e degli amici sardi, con tante foto e filmati anni Settanta, traccia un profilo dell’uomo prima artista e poi contadino e allevatore. Nella seconda parte, invece, si vede “L’ultimo concerto di Fabrizio De Andrè”, una selezione di brani estratti dal live del cantautore al Teatro Brancaccio a Roma, il 13 e 14 febbraio 1998, nemmeno un anno prima dalla sua scomparsa a causa di un tumore. Nel concerto, Faber intona alcuni dei suoi successi maggiori come “Anime Salve”, “Il Pescatore” e “Dolcenera”, facendosi accompagnare anche dai figli, Cristiano e Luisa Vittoria detta Luvi.

Veronica Serena Valli

Veronica Serena Valli
Ama la verità, mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paura e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e tua vita, e tu sii forte nel sacrificio. (San Giuseppe Moscati)

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