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DE GIOVANNI E LE SHORT STORIES. Ecco la raccolta, in attesa del nuovo romanzo

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Abbiamo appena lasciato l’ispettore Lojacono e la sua squadra dei dei Bastardi di Pizzofalcone, e ci sentismo orfani delle storie di Maurizio de Giovanni. Che sa come toccare il cuore dei suoi lettori, tanto da creare dipendenze narrative. E mentre lui prepara la versione televisiva del ciclo dei Bastardi, ambientato in una Napoli contemporanea, noi aspettiamo di sapere chi sceglierà tra Livia ed Enrica, il suo commissario Ricciardi, eroe byroniano degli anni ’30. Ringraziando Iddio, non restiamo orfani delle sue novelle, e troviamo una qualche consolazione nel libro Le mani insanguinate (pagg.170, euro 15) raccolta di racconti fresca di stampa che la casa editrice napoletana CentoAutori pubblica con la prefazione della compagna dello scrittore Paola Egiziano, la «dolcissima Paola» di ogni sua dedica. Ebbene, devo dire  che il libro non delude, pur sposando il genere delle  short stories  che tanto va di moda. Ma i migliori scrittori, si sa, lo dimostrano nelle grandi come nelle piccole misure. Eccoci dunque di fronte a questo libro elegante, che ci racconta di violenze familiari, di fantasmi, di morte ma, soprattutto, d’amore. De Giovanni assume sovente il punto di vista delle donne, e in quindici racconti ci torna a dire che ogni moto, ogni passione e ogni meschinità, piccola o enorme che sia, trova la sua ragion d’essere nell’amore e in ciò che esso può talora diventare. Lo definiscono, con il suo consenso, uno scrittore «nero», dando il colore del buio a una scrittura che, invece, è tutta luce, e che io trovo profondamente sentimentale, anche quando si presta a descrivere un omicidio o un abuso. E, da donna, scelgo tra tutti, il racconto di un uomo:  un insolito Adolf Hitler autore di una lettera d’amore, ma non proprio.

Ida Palisi

 

Ida Palisi
I was in the middle when I knew I had begun.

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