APOCALYPSE TOWN È IL TERZO DISCO DEI THE GENTLEMEN’S AGREEMENT. La band napoletana che ha suonato allo Sziget Festival torna con un disco “sostenibile” realizzato col baratto

The Gentlemen's Agreement - Apocalypse Town“Non è crowdfunding, non c’è moneta” precisano subito i The Gentlemen’s Agreement, la formazione dai suoni “latino-industriali” nata a Napoli nel 2006 che ha rappresentato il folk italiano nientemeno che al mitico Sziget Festival di Budapest del 2011, spiegando la modalità con le quali è nata la loro terza fatica “Apocalypse Town”, in uscita il prossimo 9 aprile per Subcava Sonora: quattordici tracce, che riecheggiano di Vinicio Capossela e del nume tutelare Goran Bregović più che delle idee e dei suoni “mediati” col gusto pop di Gogol Bordello, a comporre un vasto e immaginifico concept album che trova nella Fabbrica e nello straniamento da catena di montaggio il suo filo rosso. Ma l’uomo-ingranaggio, che alla fine decide di fuggire il meccanismo decretandone il crollo, e con esso il crollo della “città apocalittica” per l’appunto, è un personaggio 2.0, tanto per cavalcare un abusato web-trend: più che del marxiano operaio novecentesco, si tratta infatti del precario, del freelance, del fantasma professionale degli anni Zero, e raccontato in salsa tutto sommato squisitamente partenopea e mediterranea per di più e, proprio per questa ragione, ancor più efficacemente poetico e veemente a un tempo.
Nell’album suona senza dubbio pure l’esperienza concreta che i membri della band hanno affrontato per approdare alla sua realizzazione: l’esperienza esistenziale, dicevamo, del baratto. Ma come ha funzionato esattamente? Il primo baratto si è realizzato con il SudEstudio di Campi (Lecce) di Stefano Manca (www.sudestudio.com). La band ha lavorato per tutto il mese di Novembre del 2012 alla costruzione di una delle sale di ripresa dello studio in cambio di un mese di registrazione. Questo primo e intenso esperimento con il baratto ha dato l’avvio ad un circolo virtuoso di baratti: un appartamento dove suonare e vivere insieme nel mitico Lanificio 25, la ex fabbrica di sapone di Porta Capuana di Napoli, oggi spazio di condivisione trasversale alla stregua dei grandi squat europei, e in cambio l’onere della totale gestione dello spazio club del Lanificio25 stesso (www.lanificio25.com).  Come l’operaio senza nome protagonista del disco, che cerca e trova un’alternativa agli schemi imposti, anche la band ha cercato con coerenza e infine trovato una soluzione alternativa per la produzione di Apocalypse Town. La tipografia “Resistenza Artigiana” di Carmine Cervone ha infine curato il packaging del disco realizzando un cofanetto totalmente non-convenzionale, “sostenibile” e tutto da scoprire.

L’attitudine “esperienziale” di “Apocalypse Town” si esprime anche nel merito dei suoni, attraverso scelte materiche e “futuriste” come l’impiego di una serie di strumenti da lavoro mischiati con percussioni (trapani e lucidatrici sfregati su campanacci, Rullante con Frenomacchina, Macina Bulloni), ma soprattutto strumenti auto-costruiti non convenzionali (Psycho Sitar, Mollofono), realizzati con la preziosa collaborazione di Peppe Treccia (geniale inventore di macchine sonore e rumorose). Questo inconsueto set verrà utilizzato durante i concerti, che sveleranno una scenografia altrettanto densa di significati, mentre la band si concederà la coinvolgente follia di costumi “futuristi”, illuminati da led e realizzati dalla giovane stilista partenopea Simona Napolitano (www.simonanapolitanoatelier.com), sempre tramite il baratto.

I The Gentlemen’s Agreement sono Raffaele Giglio alla voce e alla chitarra; Antonio Gomez al contrabbasso, basso elettrico e cori; Gibbone alle percussioni, pedaliere proto-industriale, rumori, cori; Mauro Caso alla batteria e rumori; Pepo Giroffi al sax baritono, sax tenore, sax soprano, clarinetto, flauto traverso. Definiscono il loro suono Psycho/Industrial/Samba; venite a scoprirlo e a lasciare che vi travolga anche dal vivo qui:

28 Marzo – Roma, Circolo degli Artisti

29 Marzo – Piano di Sorrento (Na), Marianiello Jazz Cafè

3 Aprile – Montichiari (Bs), B rain

4 Aprile – Porto San Giorgio (Fm), Alvin

5 Aprile – Monterubbiano (Fm), Società Operaia

10 Aprile – Caserta, Diesis

12 Aprile – Napoli, Lanificio

19 Aprile – S. Benedetto del Tronto (Ap), Geko

26 Aprile – Scafati (Sa), Auditorium

Rosa Criscitiello

 

Rosa Criscitiello
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).

Articoli Correlati