AL NAPOLI MANCA LA CATTIVERIA.Sotto di due gol con la Roma prima pareggia poi perde

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Se continua prendere una valanga di gol, nonostante la qualità della fase offensiva e di alcuni suoi calciatori, il Napoli quest’anno rischia di non conquistare nessuno degli obiettivi di inizio stagione. A Roma, nella finale di Coppa Italia, prima va sotto di due reti (Gervinho e Strootman), poi nel secondo tempo reagisce e pareggia (Higuain e Mertens), ma alla fine concede il fianco al terzo gol giallorosso che significa vittoria per i capitolini attesi al “San Paolo” mercoledì prossimo. Un Napoli volitivo nei primi minuti palesa le solite enormi carenze difensive, con un problema in più: Hamsik. Lo slovacco non indovina un passaggio, perde palla e viene attaccato costantemente agli avversari al punto da rappresentare un fardello più che una risorsa. La sensazione è che non si senta sicuro, che non abbia la gusta sensibilità al piede, che salti e non affondi mai il tackle. Insomma, è un Hamsik che non si propone al meglio, impreciso, lontano parente del campione ammirato a Napoli fino all’infortunio. Brilla, al contrario, la stella di Mertens che mandato in campo proprio al posto dello slovacco, scena un gol meraviglioso e offre alla squadra i suoi spunti e la sua velocità. Nota lieta anche i calci piazzati dalla lunghissima distanza di Gulham, una sicura alternativa per l’attacco. Ma, a mercato chiuso e con Benitez sempre convinto del suo modo di interpretare il calcio, sarà davvero dura. Sabato c’è il Milan, che dopo Allegri prova a risollevarsi. L’augurio è che non trovi nel Napoli la stampella giusta, cosa già accaduta in passato. Quanto alla Coppa Italia, in linea teorica, nulla è compromesso. Il risultato finale dell’Olimpico (3-2) lascia aperta una possibilità, qualora a Napoli gli azzurri riescano ad essere più determinati sotto porta e più attenti in difesa. E quest’ultima ipotesi, oramai, sembra una versa e propria chimera.

Pier Paolo Petino

Pier Paolo Petino
Mi emoziona l'impresa sportiva, l'uomo che supera i propri limiti e vince. Lo sport come metafora della vita, raccontarlo è la mia passione.

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