VITTIME INVISIBILI. Bambini usati come bancomat da genitori senza scrupoli

Posted On 28 gen 2014
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«Hai una monetina», una domanda apparentemente ingenua che si ripete centinaia di volte al giorno senza soluzione di continuità, da Napoli a Milano. Ragazzini di cinque o sei anni buttati per strada dai genitori, con la consapevolezza che qualche passante si lascerà intenerire. E loro, piccoli e inconsapevoli schiavi, continuano senza tregua. Fanno l’unica cosa possibile, e comunque hanno ben chiaro in testa che non si può disobbedire, il prezzo da pagare può essere molto alto. Se non fai quello devi, se non porti soldi puoi tranquillamente finire in ospedale. Così ogni giorno la scena si ripete, tristemente uguale a se stessa in ogni città. Non importa che sia nel civile Nord o nel profondo Sud, i bambini vengono usati come un bancomat, e nessuno sembra accorgersene. I servizi sociali? Roba da film. Nella realtà pare che tutti guardino dall’altro lato. Qualcuno accenna ad un timido «dove sono i tuoi genitori», ma niente più di questo. Trovarli veramente comporterebbe un bel lavoro extra, e poi per cosa? «Tanto per due che ne togli dalla strada ne escono altri 10». Sarà anche vero, ma almeno per quei due potrebbe esserci un futuro migliore, qualcosa in più che crescere con un bicchiere in mano nella speranza di una buona elemosina. Non ci si può arrendere all’idea che ragazzini tanto piccoli debbano essere abbandonati ai pericoli di una strada. Salvare anche un solo ragazzino da un destino tanto infame varrebbe lo sforzo. Per non parlare del fatto che per molti si tratterebbe di un dovere, prima ancora che di un gesto di carità.

Raffaele Nespoli

Raffaele Nespoli
Chi non conosce la verità è uno sciocco. Ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente. (Bertolt Brecht)

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