VENEZIA E IL CARNEVALE. Un incantesimo che riporta indietro nel tempo

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Voglia di libertà, creatività, possibilità di essere una principessa, un cavaliere templare, anche il Papa: tutto è possibile a Carnevale. In Italia sono vari gli eventi organizzati, alcuni più noti come il carnevale di Viareggio, altri meno. Quello che accomuna tutte queste feste è la voglia di essere liberi, di uscire dalla routine quotidiana ed esprimersi. Sicuramente il Carnevale di Venezia è uno dei più belli a cui abbia mai partecipato. Venezia è una città potremmo dire double face, perché da un lato c’è la Venezia che si può visitare tutto l’anno, con i suoi canali, i ponti, i gondolieri e il suo romanticismo, dall’altra c’è la Venezia del Carnevale. Io ho le ho viste entrambe e vi posso assicurare che a Carnevale si respira nella piccola laguna un’aria quasi magica.
Giunti all’aeroporto si incomincia a pensare di aver subìto un incantesimo, uno di quelli che ti ha portato indietro nel tempo, perché tra le persone incominciano ad apparire nobildonne e cavalieri che prendono il loro bagaglio e si avviano verso la barca che porta in città. Durante il tragitto in barca spuntano maschere, piume, più ci si avvicina a piazza San Marco più il tempo cambia. Arrivati nel cuore del Carnevale, la magia incomincia. La luce rispecchia sugli abiti scintillanti, ovunque dame con ombrellini, uomini vestiti da principi e gruppi organizzati a tema. Potrebbe sembrare strano per chi legge, quasi “ridicolo” che persone di una certa età girino in calzamaglia, ma invece lì è tutto così naturale, così normale. Ci si sente quasi un pesce fuor d’acqua con i propri abiti convenzionali, al punto che si è quasi “costretti”  ad acquistare un mantello ed un maschera per unirsi al gruppo.

Sfilate, feste, gioia, libertà questa è l’aria che si respira. Ve li ricordate i noti piccioni che normalmente invadono piazza San Marco? Ecco di loro neanche traccia, viene quasi da pensare che un sortilegio li abbia trasformati in fotografi con ultraccessoriate macchine fotografiche che girano per la città rubando scatti sui ponti, nei palazzi. Il primo anno che partecipai al carnevale non ero molto attrezzata con maschere e vestiti l’anno successivo, invece, andai anche io con il mio bell’abito lì. Quello che vidi era qualcosa di strepitoso a cui non avevo fatto caso l’anno prima. Indossando gli abiti storici incomincia una sorta di rispetto tra i partecipanti del Carnevale che consiste nel salutare le donne con un piccolo inchino, invitarle a conversare con loro, anche se diventa un po’ difficile per chi non è abile con le lingue perché i francesi ed i tedeschi, che sono la maggior parte, spesso si ostinano a non parlare in inglese. Ma anche bere un thè nello storico caffè Florian dove tutte le maschere si riuniscono per riposarsi un po’ è un’esperienza da vivere.
La magia si sente anche visitando uno dei tanti palazzi storici indossando abiti fiabeschi perché si possono scattare foto realmente fantastiche. Il Carnevale va comunque vissuto anche con macchina fotografica al collo, perché sono tanti gli artisti che vengono da tutto il mondo con i loro abiti originali per vivere quel giorno di magia, forse follia o semplicemente di irrealtà.

Luisa De Cristofano
Il viaggio è un susseguirsi di emozioni che purificano l'anima

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