WU MING + TERRAPROJECT = 4. Un viaggio di fotografie e racconti attraverso l’Italia

Il collettivo di fotografia Terraproject, insieme allo scrittore Wu Ming2, ha realizzato un progetto di ricerca che unisce la fotografia documentaria alla narrazione letteraria: “Wu Ming + Terraproject = 4 – Un viaggio di fotografie e racconti”,  in mostra prima a Firenze e poi a Officine fotografiche a Roma. 4 sono  le storie fotografiche raccontate, che generano 4 audioracconti, da ascoltare in cuffia, per un reading di 40 minuti.  “4” è anche il titolo del libro fotografico che ne è seguito, totalmente autoprodotto grazie al crowdfounding, che poi sono 4 libri in una confezione unica. Ma 4 sono anche gli elementi naturali – acqua, aria, terra e fuoco – oggetto della ricerca collettiva,  e “pretesti” per leggere il paesaggio italiano nella sua relazione con le attività antropiche, immortalando l’inquinamento industriale, la cementificazione delle coste, le crepe di vecchi e nuovi terremoti, l’attività dei vulcani.

“Un progetto transmediale multi autore”, come è stato definito dallo stesso Wu Ming 2. Come in un diario di viaggio di gruppo, che  si è dato come registro l’unità stilistica e di costruzione dell’immagine, che vira sul metafisico e su un forte senso di astrazione dato dalla predilezione per una luce metallica, le foto compongono un racconto socio-ambientale che ci dice molte cose sulle contraddizioni di più stretta attualità in Italia. Come a dire, talvolta l’intervento umano sul territorio genera una prospettiva straniante, rendendo quest’ultimo quasi un paesaggio alieno: sulla spiaggia viene costruita una struttura in metallo e cemento per l’ascensore, che sembra una rampa per relitti spaziali un po’ vintage, oppure, il cielo notturno delle strade di periferia, di colore arancio-giallastro, come in un giorno artificiale di gucciniana memoria, a causa delle emissioni della vicina industria siderurgica.

 

Piera Boccacciaro

 

Piera Boccacciaro
Cosa conosciamo? Cioè cosa siamo sicuri di conoscere, o sicuri che conosciamo di aver conosciuto, se pure è conoscibile? Mio Dio, è già così difficile non perdersi a Chinatown...

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