POVERTÀ E BENESSERE. Un confine sempre più labile

Posted On 30 dic 2013
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clochard

Una monetina lanciata senza perdere troppo tempo in un barattolo sistemato sul marciapiede. Giusto per non dover sentire il rimorso di coscienza, o di ciò che ne rimane, ora che è Natale. Poi si torna a passeggio. Del resto abbiamo tutti i nostri problemi, non ci possiamo certo fare carico della povertà che ci circonda. E’ così a Napoli, Roma, Milano. E’ così ovunque. Nelle nostre città si è creata ormai una spaccatura netta tra il benessere e la povertà, due mondi che si sfiorano senza mai toccarsi. Ma il confine tra l’uno e l’latro è sempre più labile. Eppure le Istituzioni sembrano impotenti, quasi distratte da altro. Si punta a grandi e piccoli progetti metropolitani; all’ombra del Vesuvio, tanto per non allontanarsi troppo, l’amministrazione mira a nobili cause come la ciclabile, il wii-fi e il bike sharing. Per i clochard? Basta lasciare aperte le stazioni delle metro quando fa freddo. Magari si libera qualche stanzone dell’Atm, come in via Medina, a due passi da Palazzo San Giacomo, e la questione è risolta. Un bell’hotel 4 stelle autogestito e non devi neanche preoccuparti più di quei criticoni che vorrebbero delle strutture d’accoglienza calde e sicure… Fortunatamente c’è il volontariato, c’è chi il problema se lo pone con un pizzico di serietà in più e si impegna concretamente. Uomini e donne che scendono in strada per aiutare chi non ha nulla, e non si limitano a lanciare una monetina in fretta e furia per poi scappare via. Volontari ai quali converrebbe offrire un maggior sostegno. Già, forse dovremmo capire che in città come le nostre, questi uomini e queste donne, sono dei veri tesori.

Raffaele Nespoli

Raffaele Nespoli
Chi non conosce la verità è uno sciocco. Ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente. (Bertolt Brecht)

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