PIANO CITY NAPOLI 2015. Apertura con Daniele Lombardi e The Column Concert, lo straordinario happening per 21 pianoforti tra gli spazi del colonnato di Piazza del Plebiscito

La storia del rapporto tra Napoli e la musica di repertorio, quella che noi comuni mortali chiamiamo più volentieri “musica classica”, è una curva di assoluta grandezza: « Napoli è la capitale musicale d’Europa, che vale a dire, del mondo intero », scriveva l’intellettuale francese Charles de Brosses, Membro dell’accademia di Digione e collaboratore all’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert, nelle sue Lettres familières écrites d’Italie en 1739 et 1740. E troppo poco ancora si parla di quel patrimonio intangibile che è la tradizione della Scuola musicale napoletana, attiva a Napoli tra Cinquecento e Novecento, riferimento accademico mondiale per la musica di repertorio, che trovò i suoi epicentri nel Conservatorio di San Pietro a Majella e nel Teatro di San Carlo, del quale Stendhal, che prese parte all’inaugurazione, ebbe a dire: « Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita. […] Non c’è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea» (Roma, Napoli e Firenze nel 1817).

Nella città in cui compositori del calibro di Jommelli, Durante, Tratta, Cimarosa e Paisiello hanno gettato le basi per l’ispirazione di Händel e Mozart (le cui storie di Gran Tour musicali a Napoli sono un altro tesoro negletto); nella città in cui il pianoforte, soprattutto il pianoforte, trascorre senza soluzione di continuità dalla cifra operistica a quella di suono per la poesia della canzone classica napoletana e le parole di Di Giacomo, Mario, Bovio, Ernesto Murolo, torna, alla sua terza edizione, Piano City, la festa del pianoforte che farà suonare tutta la città dal venerdì 9 ottobre a domenica 11 ottobre 2015. Nato da un’idea del pianista tedesco Andreas Kern ed evento in franchising in diverse città, Piano City 2015 Napoli, visitato nelle precedenti due edizioni da più di 20.000 persone, porta nella città partenopea 200 eventi quasi tutti gratuiti con quasi 300 pianisti coinvolti, 60 house concert, 40 location sparse per la città, per un totale di 300 ore di musica.

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“Ringrazio l’Assessore Nino Daniele per avermi dato l’opportunità di promuovere la terza edizione di Piano City Napoli con il sostegno del mondo pianistico partenopeo e grazie alla disponibilità dei napoletani che hanno prontamente aperto le proprie abitazioni per un House Concert. Napoli ha bisogno di riappropriarsi della sua centralità culturale e musicale e di non dimenticare la gloriosa Scuola Pianistica”, afferma Marco Napolitano, rampollo della gloriosa casa Napolitano, eccellenza artigiana nella realizzazione e manutenzione di pianoforti, che organizza l’evento assieme all’Associazione Culturale/Musicale NAPOLIPIANO, la Fondazione Morra e col patrocinio del FAI Sezione Campania.

Il programma, dicevamo è fittissimo: nel quartier generale del Complesso di S. Paolo Maggiore una non stop, sabato 10 e domenica 11, di concerti, incontri al piano, mostre, educational e kids. E la sala Sisto V del Complesso S. Lorenzo Maggiore, dove avranno luogo i due Main Concerts. Sabato 10 ottobre alle 21.30, in programma Quartet: classic & Jazz con Gilda Buttà, Francesco D’Errico, Rita Marcotulli e Dario Candela. Domenica 11 ottobre, alle 21.30, ci sarà invece Andreas Kern con “Tante storie sullo stesso Piano” con i jazzisti napoletani Alessio Busanca, Lorenzo Campese e Ivano Leva. E ancora, tra gli altri, il San Carlo, naturalmente, la Sala della Loggia del Maschio Angioino, le Gallerie d’Italia Palazzo- Zevallos Stigliano, il Refettorio di S. Chiara, la Pietà dei Turchini, tanto per citare alcuni tra gli splendidi luoghi cittadini che Piano City Napoli dona la possibilità di (ri)scoprire a suon di scale e toni. Da segnalare il premio internazionale Steinway per giovani talenti, alla sua prima edizione.

Ma soprattutto The Column Concert, l’evento di domani sera, venerdì 9 ottobre alle 21, che apre la kermesse: un happening unico al mondo, cucito addosso alla città di Napoli e allo splendido colonnato della basilica di San Francesco di Paola.L’evento è ideato dal pianista Massimo Fargnoli, direttore artistico dell’Accademia Musicale Napoletana e presidente dell’Associazione Pianistica creata da quel Sigismund Thalberg, musicista ginevrino che visse a Napoli e si ispirò al patrimonio musicale partenopeo per creare un nuovo modo di suonare il pianoforte, l’arte del canto applicata al piano, che immaginava una voce umana per gli ottantotto tasti.

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L’ “installazione sonora” di The Column Concert è una matrioska di sensi musicali: impossibile non cogliere le risonanze, nel nome dell’evento, di quei Köln Concerts di Keith Jarrett che rivoluzionarono il pianismo contemporaneo, ricordati a quarant’anni esatti dalla loro registrazione. Lo scenario di The Column Concerts sarà il seguente: con la sorprendente coincidenza del numero degli spazi disponibili tra una colonna e l’altra, ogni postazione pianistica della parte sinistra dell’emiciclo sarà illuminata da fasci cangianti di colori diversi, secondo i criteri sinestetici, vale a dire di abbinamento tra colori e toni armonici, di Alexander Skrjabin, che si ricorda a cento anni dalla morte e del quale si suona il Poeme op.2 n.1. I suoni della performance verranno spazializzati per l’intera piazza attraverso un sofisticato e innovativo sistema di amplificazione, per garantire una esperienza sensoriale totale, capace di andare ben oltre il “mero” ascolto. Tra le colonne della parte destra insisterà invece una mostra sulla Scuola Pianistica Napoletana, realizzata dall’Accademia Musicale Napoletana, (fondata da Alfredo Casella nel 1933) per connettere idealmente alla contemporaneità la genesi e lo sviluppo di una sontuosa tradizione culturale della città. I pianisti di The Column Concert saranno impegnati in una inaudita staffetta musicale, fatta ora di sorprendenti passaggi di testimone armonico, ora di sovrapposizioni inimmaginabili: la perfomance culminerà con l’esecuzione, all’unisono, con la Sinfonia n. 2 per ventuno pianoforti di Daniele Lombardi, d’intesa con la Fondazione Morra, che ha giocato un ruolo attivo di produzione artistica.

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“Quando ho conosciuto Daniele Lombardi ho subito stimato di trovarmi accanto ad un artista che come pochi riusciva a comprendere l’arte come pensiero totale – racconta Giuseppe Morra, presidente Fondazione Morra – Che cosa si può dedurre a proposito di una sua esecuzione? Nessuna direzione particolare sembra favorita, nessun punto di riferimento sembra indicare una direzione o un’altra: l’interesse per un’idea multimediale dell’arte è la risultanza della estensione di un pensiero musicale a varie forme espressive, che inglobano segno, gesto e suono in un potenziale divenire”.

Musica, tra rigore formale e innovazione; narrazioni visive, arte totale e la città come attrice attiva e scena ad un tempo: la forma proposta da Lombardi e lo spazio che Fargnoli e Morra hanno saputo immaginare per essa con The Column Concert, si predispongono ad essere linguaggio autonomo, utile per comprendere l’interazione tra suoni e immagini che oggi costituiscono il background delle arti elettroniche e delle nuove esperienze intermediali. In concreto, ad ogni pianista è affidata una parte diversa – le composizioni sono scritte in ventuno parti reali -  ed ognuno ha quindi la notazione esatta di ciò che deve fare, secondo per secondo, e suona guidato da un time-code, tramite un pc o una videoregistrazione che scorre su monitors, un direttore d’orchestra computerizzato, che assicura una concertazione esatta. Per le caratteristiche di questo linguaggio compositivo, al di là del forte impatto spettacolare, il concerto ha ottenuto un grande successo a Parigi per la Festa della Musica nel 1995, Berlino per la Musik Biennale nel 2002, a New York nel Winter Garden davanti a Ground Zero nel 2003 e a Roma per l’inaugurazione della Galleria Colonna nel 2004. Della sinfonia per ventuno pianoforti il suo compositore dice che si tratta di: “musica pesante- contemporanea colta: non una musica per specialisti né una musica di facile intrattenimento, bensì qualcosa che si offra ad un ascolto di molti, se curiosi, pazienti e interessati ad una esperienza musicale nuova, dove non riconoscere suoni già uditi, ma ascoltarne di inauditi”.
E dunque buon Column Concert, domani sera dalle 21.15 (e ad accesso completamente gratuito), e buona concentrazione, sconvolgimento, esperienza; e buon Piano City Napoli 2015 a tutti!

Rosa Criscitiello
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).

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