LIGABUE E LA NUOVA “MONDOVISIONE”. Tra angosce (post) contemporanee e verità rock

Ligabue-Mondovisione

Nasce da un incontro fuori programma ( e tutto personale) con la musica “colta” l’idea del titolo della nuova fatica di Luciano Ligabue, “Mondovisione” (Zoo Aperto/Warner Music, 2013) uscito lo scorso 26 novembre ed anticipato dal singolo “Il sale della terra”, che il Liga ha pure giù eseguito live nell’ambito delle sei trionfali date dello scorso settembre all’Arena di Verona. In quell’occasione, la canzone è stata preceduta dal passo evangelico (Matteo 5, 13-16) che ispira il titolo del pezzo, e da altre citazioni scelte dal Liga in persona (Jean Giraudoux, Henri Kissinger, Edmond Burke, Jim Hendrix, Indro Montanelli) che definiscono la curva intellettuale fin qui dell’artista di Correggio, tra consapevolezza politica e pura rock ‘n’ roll attitude. “Mondovisione” prende invece le mosse, almeno nel titolo,  dal brano di musica post-contemporanea “Mondovisioni”, eseguito dalla splendida voce di Antonella Ruggiero ed omonimo dell’intero album “Mondovisioni” (Warner Music, 2012) del compositore padovano Stefano Ianne, compagno di label del Liga e noto autore di colonne sonore per tv e pubblicità: memorabile “Aurora”, colonna sonora dello spot di Acqua Panna con uno chef Cracco giovanissimo e del tutto sbarbato. Tuttavia, a parte l’incontro d’intenti e di mood tra i due musicisti ed i loro titoli, ha ben poco a che fare col minimalismo di Ianni, che si ispira a Michael Nyman e Arvo Pärt, la musica di “Mondovisione” di Ligabue, dodici brani di cui due strumentali, che ha l’intento di raccontare una verità profonda e verticale. C’è il Ligabue che dichiara di avere attraversato i campi dei terremotati dell’Emilia in “Mondovisione”, ai quali, ed al cui dramma, il rocker dedica “La terra trema, amore mio”: ancora la terra, quella di Matteo l’Evangelista, quella del sisma, a definire un rock maturo, identitario, più che mai vicino al grande cantautorato italiano. L’amore invece, quello per Barbara Pozzo con la quale divide i giorni da 11 anni e che ha sposato in seconde nozze ed  in segreto a Correggio lo scorso 7 settembre, è quello cantato in “Tu sei lei”, assoluto e pavido, attonito e sorprendente che sanno provare gli uomini: “Dopo tutti questi anni/ io non smetto di guardarti/ qualche volta ancora a bocca aperta/ non finisco di capire/non finisci di stupire”. La produzione musicale è, per la prima volta, di Luciano Luisi, tastierista di Ligabue dal 2008 e prima ancora con Zucchero, sia in studio che live.

Rosa Criscitiello

Rosa Criscitiello
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).

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