IL CIBO CHE UCCIDE. Il tema del Festival della fotografia etica di Lodi

Dal 24 al 26 ottobre si svolgerà a Lodi l’ultimo weekend della sesta edizione del festival di fotografia etica. La manifestazione, che val bene un last minute per la ricchezza della proposta fotografica, ha per tema “il cibo che uccide”. Alla sua produzione, e al suo consumo, sono dedicate ben quattro mostre: Under Cane, a worker’s epidemic di Ed Kashi; A life apart, the toll of obesity di Lisa Krantz; El costo humano de los agrotóxicos di Pablo Ernesto Piovano; e Terra Vermelha di Nadia Shira Cohen e Paulo Siqueira. Il festival si propone di costruire un ponte diretto tra gli autori e il loro pubblico, poiché le visite guidate alle mostre saranno tenute dagli autori dei rispettivi reportage. Non solo, l’obiettivo è quello di usare la fotografia come strumento di informazione e denuncia delle ingiustizie sociali e degli effetti devastanti che la produzione e il consumo massivo di cibo innescano.

Il fotogiornalista americano Ed Kashi documenta il lavoro di coltivazione della canna da zucchero in Nicaragua e El Salvador, dove un’epidemia conosciuta come malattia renale cronica da cause non tradizionali (CKDnT) ha provocato più decessi di quelli determinati dall’insieme di HIV/AIDS, diabete e leucemia in questi paesi. La vocazione sociale del festival è rafforzata anche dalla presenza di altre mostre su temi d’attualità, come l’emigrazione in Europa, la crisi in Grecia e la repressone di regime in Turchia e i diritti LGBT nei paesi in cui l’omosessualità è un reato. Da citare, Massimo Sestini, vincitore di un World Press Photo nel 2014 con lo scatto dall’elicottero di un barcone di migranti provenienti dalla Libia, durante l’operazione “Mare Nostrum”.

Info: http://www.festivaldellafotografiaetica.it

 

Piera Boccacciaro
Cosa conosciamo? Cioè cosa siamo sicuri di conoscere, o sicuri che conosciamo di aver conosciuto, se pure è conoscibile? Mio Dio, è già così difficile non perdersi a Chinatown...

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