FOTOGRAFIA. Festival Internazionale di Roma al MACRO, obiettivi puntati sul Presente.

Dal 9 ottobre 2015 al 17 gennaio 2016 si svolgerà la XIV edizione di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma, incentrata sul tema del Presente: “In un mondo in costante e repentina accelerazione, la pratica fotografica – i cui meccanismi di produzione e di distribuzione sono ormai pressoché immediati – si presenta come arte privilegiata per fissare e definire il presente, per osservarlo e per delimitarne i confini.”; la fotografia, cioè, è l’unico mezzo espressivo capace di trasfigurare in tempi brevissimi il proprio valore testimoniale in potenziale simbolico, e se si tiene conto della sua funzione informativa, si capisce quanto grande sia l’impatto di un’immagine fotografica pubblicata sui vari media e social media.

Da pochi giorni si è chiusa la Call for Artists del festival, che su oltre trecento partecipanti provenienti da tutto il mondo, ha scelto dieci finalisti da esporre al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Il progetto vincitore si intitola This World and Others Like It, dell’artista statunitense Drew Nikonowicz, e indaga il ruolo dell’esploratore nel XXI secolo, combinando procedimenti fotografici analogici e digitali. Attingendo al linguaggio della fotografia di indagine dell’Ottocento, proveniente dalla cultura positivista, e prima ancora dalla pittura che indaga il tema romantico del sublime, Drew Nikonowicz mette in discussione il rapporto delle immagini con la tecnologia digitale. Utilizzando sonde e robot, i paesaggi selvaggi ci appaiono come in un’ecografia, con un bianco e nero che a volte crea un effetto vintage e altre volte crea un effetto volutamente astratto.

C’è tempo fino al 18 settembre invece, per “Photo Tales  - Call for Multimedia Projects”, sezione del festival aperta a tutti i fotografi che abbiano realizzato progetti multimediali riconducibili al tema del Presente.

Piera Boccacciaro
Cosa conosciamo? Cioè cosa siamo sicuri di conoscere, o sicuri che conosciamo di aver conosciuto, se pure è conoscibile? Mio Dio, è già così difficile non perdersi a Chinatown...

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