FANFARA STATION. Sul palco di Trend de Vie è festa sonora

Proseguono gli appuntamenti di TRAIN DE VIE – Musica su Rotaie, kermesse organizzata da AGUALOCA RECORDS con la direzione artistica di DAVIDE MASTROPAOLO, e ospitata da PORTO PETRAIO, Salita Petraio 18/D (ad. stazione Petraio Funicolare Centrale). On stage, domani, FANFARA STATION, la cui performance è l’ottava di questa stagione. La formula rimane invariata: opening aperitif ore 20 / start concert ore 21.

FANFARA STATION è un progetto che vede protagonisti il polistrumentista MARZOUK MEJRI e il trombettista CHARLES FERRIS. È una festa sonora: l’incedere musicale di una fanfara che si mescola alla ritmica nordafricana; sonorità di un’orchestra swing immaginabili in un caffè di Tunisi in pieno colonialismo francese, insieme ai tamburi di “Ghazel” e a versioni arabeggianti delle nostre tammurriate. Il repertorio spazia dallo stambeli, la musica dei neri della Tunisia, al muewesheh, quella classica araba, sino all’araboandalusa (in Tunisia ha il nome di malouf) e a composizioni originali ispirate alle fraternità sufi.

Fanfara Station

La sfida portata avanti dal duo, anche grazie all’uso di loop station, sovraincisioni di strumenti della tradizione tunisina e a fiati bandistici, è quella di ottenere l’effetto performativo di un’intera fanfara. Le percussioni di tabla, darbuka, bendir, riq si accompagnano a nay, zocra, mizwud, clarinetto, tromba e trombone in un inedito sodalizio, che conduce a ritmi coinvolgenti, il tutto con il canto melismatico di Marzouk Mejri. I testi provengono dalla poesia classica araba, da moderni poeti anticolonialisti e dalla stessa ispirazione dell’artista magrebino. Raccontano d’amore, nostalgia, allegria, della vita da accogliere e godere a piene mani, del viaggio. Un percorso musicale che scandisce e celebra la storia delle migrazioni nel bacino del Mediterraneo, dei flussi che hanno sempre unito Medioriente, Magreb e Penisola Andalusa. La sintassi sonora e le cadenze che ne emergono assorbono echi e suggestioni di vari repertori: nordafricano, balcanico, con vaghe incursioni nello swing, nella musica caraibica, rom ed ebrea.

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