CHE SPETTACOLO! Mezzo secolo dedicato al teatro nel libro di Lucio Mirra

Da Nino Taranto a Patroni Griffi, da Tino Buazzelli a Vittorio Gassman e poi, Enrico Maria Salerno, Nino Manfredi, i fratelli Giuffrè, Pupella Maggio, Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice fino a Marcello Mastroianni. “Che spettacolo!” è il libro che Lucio Mirra, produttore e patron del Diana di Napoli, dedica al teatro.

Il volume (edito da Homo Scrivens), come un diario di bordo, ripercorre la vita della famiglia Mirra e del Diana.

La storia comincia agli inizi degli anni ’50 quando Lucio e Mariolina, erede quest’ultima di una famiglia di gestori di cinema e teatro, si innamorano e si sposano. Lucio è laureato in giurisprudenza e lavora presso la Tirrenia mentre Mariolina fa la mamma. Quando scompare lo zio di Mariolina, gestore del Diana, i due giovani sposi vengono chiamati a dare una mano nell’azienda familiare. E l’avventura ha inizio.

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Il libro è un viaggio nel mondo del teatro lungo cinquant’anni.  Attori di fama internazionale, registi, produttori,  tutti hanno calcato le tavole del palcoscenico della sala vomerese, lasciando una traccia, un ricordo, un aneddoto custodito gelosamente dalla famiglia Mirra come lo scialle di Pupella Maggio, il carattere di Alighiero Noschese, la visita di Jack Lemmon insieme a Mastroianni e poi l’episodio del sacchetto di terra napoletana dato da Mariolina a Luca de Filippo alla notizia della scomparsa del padre Eduardo.

Stagione dopo stagione, cartellone dopo cartellone il lettore ripercorre però anche la vita di una famiglia, appassionata interprete di un pezzo della cultura partenopea.

Una nutrita galleria fotografica (a cura di Tommaso Le Pera, Felice De Martino e Gilda Valenza) arricchisce il volume che contiene anche una serie di preziose schede con curiosità e notizie.

Che spettacolo! ha una dedica speciale: “A Mariolina” e “Ai miei figli Guglielmo, Gianpiero e Claudia”, mentre sulla quarta di copertina compare una frase di Eduardo De Filippo: “Lo sforzo disperato che compie l’uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro”.

Enrica Buongiorno

Enrica Buongiorno
Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!

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