ASTRADOC 2015. Il racconto di L’Aquila e Marsiglia per riflettere sui destini umani

CONCORSO-ZimmerFrei-La-beaute-cest-ta-tete-3Doppio appuntamento questa settimana con Astradoc – Viaggio nel cinema del reale, la rassegna sul documentario d’autore a cura di Arci Movie e Parallelo 41.

Giovedì 2 aprile, dalle ore 20.00, al cinema Astra di via Mezzocannone a Napoli, saranno proiettati HABITAT – Note personali di Emiliano Dante (presente in sala) in concorso ufficiale al 32° Torino Film Festival e LA BEAUTE’ C’EST TA TÊTE del collettivo artistico bolognese  ZimmerFrei, vincitore del Salina Doc Fest 2014.

Due città, LAquila e Marsiglia, fanno da sfondo al racconto di diversi destini umani con analoghi problemi sociali e di ‘ricostruzione’. L’uno è un film sulla capacità di accettare un fallimento raccontando cosa significa abitare a L’Aquila dopo il terremoto. Lontano dai clamori dei media con le giornate che passano sospese nel vuoto di spazi e tempi senza quotidianità, dove gli inutili progetti della politica hanno dissolto ogni senso di comunità. La comunità è stata infatti disgregata dal Progetto Case berlusconiano che ha immaginato una città ‘diffusa’ disseminando una popolazione di circa 70.000 abitanti in diverse decine di chilometri. Comunità significa percorsi fattibili a piedi e incontri casuali per strada. Ora invece si sta in auto e si guida per tutto, le persone si incontrano al centro commerciale, l’alienazione vince. Si raccontano storie individuali di una storia collettiva in questo film, di under trenta che hanno avuto la forza di andar via, di over trenta che sono andati ma ogni volta tornati, schiavi di un senso di colpa e appartenenza. Si raccontano gli incubi ricorrenti, cosa significa amare e lavorare, progettare o aspettare un figlio con la ‘normalità’ non più contemplata, dove i protagonisti diventano parte di un fondale distrutto, come L’Aquila, città di frammenti e incompletezza. ‘Habitat’ è un dramma urbano nei toni grigi e amari di chi ha scelto di girare in bianco e nero ammettendo che i colori qui sono spariti.

L’altro fa parte della serie di documentari Temporary Cities. che racconta di luoghi molto circoscritti e zone in cui è in corso una trasformazione urbana, sociale e culturale (fanno parte della serie LKN Confidential, Bruxelles, The Hill, Copenaghen, Temporary 8th, Budapest e Hometown | Mutonia, Santarcangelo di Romagna). La Capitale della Cultura 2013 è stata la cornice culturale che ha accompagnato la riprogettazione del waterfront di Marsiglia, ma il processo di city-branding e gentrification ha coperto un’idea di ingegneria sociale molto aggressiva e nuove esclusioni che spingono molti degli abitanti dei quartieri popolari a spostarsi o a rifugiarsi in comunità chiuse che condividono solo la povertà o l’estraneità. ZimmerFrei ha eletto come propria base Mon Bar, un minuscolo bar accanto al mercato di Noailles, un porto di mare vissuto come rifugio, ribalta, seconda casa o primo soccorso. Il film si mescola alle giornate degli habitué che lo frequentano, segue i loro percorsi, deraglia, annaspa, annega e ritorna sempre allo stesso punto di partenza, come un pezzo di sughero che galleggia sulla risacca.

 Trailer LA BEAUTE’ C’EST TA TÊTE:

http://youtu.be/t9poZy9WrEI

Info: 0815967493

www.arcimovie.it

FB: Astradoc

Ingresso: 3 euro

Martina Caldo

Martina Caldo
Lavora come se non avessi bisogno di denaro, ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.

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