APP. Siamo tutti dipendenti!

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È una malattia a tutti gli effetti, la dipendenza di questi anni. Tutti sempre connessi per vedere mail e fin qui lo scopo lavorativo ha la meglio ma quando si finisce di prendere il telefono in mano solo per giochi e app lì sono guai. Del resto l’80% delle volte in cui guardiamo il cellulare non è per scrivere un messaggio o fare una telefonata bensì per utilizzare un’app e sul meccanismo della“technology addiction” giocano gli stessi implementatori, che presentano versioni beta delle application gratuite per poi proporre l’acquisto di quelle a piena funzionalità o il rinnovo a pagamento dell’abbonamento a fine periodo di prova. Fatto sta che nonostante siamo abituati a pensare a questi strumenti come gratuiti, le proiezioni di incassi da vendita nel mercato globale sono stimati per ben 25 miliardi di dollari, registrando così un incremento di fatturato di quasi il 62% rispetto allo scorso anno.

Ecco che quindi le app entrano di diritto nell’olimpo delle dipendenze moderne insieme alla cioccolata, il caffè e il “celebrity gossip”. Tra le più utilizzate, accanto ai tradizionali social network come facebook o twitter, figurano una serie di giochi che per la loro semplicità e ripetitività finiscono per essere quasi ipnotici, perciò via libera alle ore passate su candy crush o ruzzle. Ecco allora che arriva un’altra app a salvare la vita sociale e si chiama Pause, un’applicazione per iphone e android il cui motto la dice lunga “Pause the digital. Start the real”. Questo piccolo giocattolo tecnologico consente di impostare il cellulare in modalità offline per un certo periodo di tempo, segnalando per quale motivo si desidera un break (sport, studio, lavoro etc). Pause devierà le vostre chiamate in entrata sulla segreteria telefonica o inviando un sms di default a chi vi cerca, a meno che tale persona non rientri nel massimo di cinque contatti a cui verrà consentito di raggiungervi, in aggiunta sarà ovviamente impedito a notifiche provenienti da applicazioni varie di disturbare la vostra tranquillità. In verità per il nostro benessere il consiglio migliore è quello di riuscire a staccare un po’ la spina (in tutti i sensi) lasciando qualche volta il telefono a casa, non cercando sempre la connessione continua, decidendo che per alcune ore al giorno anche il telefono deve riposare.

Valeria Prestisimone
Amo osservare e poi raccontare e se non fosse un lavoro scriverei comunque. Giornalista appassionata di arte, musica, libri e benessere.

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